Non solo exlibris a Tissano

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Quattro maestri internazionali di grafica a Villa Mauroner

di Walter Chiereghin

Avrebbe dovuto decollare lo scorso anno la mostra di ex libris e di grafica contemporanea voluta dall‘Assessorato alla Cultura del Comune di Santa Maria la Longa, ma a causa delle precauzioni e delle normative per il contrasto alla pandemia è stata inaugurata presso la prestigiosa sede di Villa Mauroner in località Tissano soltanto lo scorso 5 dicembre (e rimarrà aperta fino al prossimo 6 gennaio 2022). L’esposizione, curata da Claudio Stacchi e da Luigi Bergomi, è basata sul lavoro calcografico di quattro artisti ai quali è riconosciuta da parte di esperti e collezionisti una particolare felicità esecutiva nella creazione di ex libris, opere su carta di piccole dimensioni, normalmente eseguite su commissione ed oggetto di scambi e compravendite in una nicchia di mercato che vivacemente si espande a livello globale, favorita come molti altri prodotti – anche in ambito artistico – dalle facilità delle comunicazioni garantita dalla Rete.

La stessa mostra della quale parliamo è una testimonianza delle dimensioni internazionali del fenomeno del collezionismo di ex libris, proponendo al visitatore quattro personalità artistiche provenienti da tre diversi continenti: Elena Davicino, che a smentire il suo cognome proviene da Buenos Aires, una città «quasi alla fine del mondo», per dirla come Papa Francesco, l’ucraino Roman Romanyshyn, il bielorusso Ivan Rusachek e il giapponese Shigeki Tomura. Questa così dilatata dimensione spaziale – che naturalmente implica la provenienza da tradizioni figurative e in generale da culture del tutto differenti tra loro – colloca il piccolo borgo della pianura friulana in una posizione privilegiata riguardo alla sua proposta espositiva, tanto più che nelle intenzioni degli organizzatori la mostra attuale dovrebbe essere la prima di una cadenza biennale che conferirebbe ulteriore prestigio, anche al di là dei confini nazionali, alla sede di Villa Mauroner il cui ultimo proprietario privato è stato Fabio Mauroner (Tissano, 1884 – Venezia 1948), a sua volta incisore di vaglia, collezionista e storico dell’arte e dell’incisione.

Ad un originale incrocio tra pittura ed incisione si collocano le opere di Elena Davicino (Buenos Aires, 1961), che presenta, come del resto gli altri artisti, acqueforti e acquetinte non soltanto di piccolo formato, che nel suo caso si avvalgono di un successivo intervento pittorico all’acquerello, una volta prodotta la stampa, secondo una procedura esecutiva che farà un po’ storcere il naso ai puristi della materia, ma che le consente di esercitare la sua fertile e festosa fantasia attingendo a una tavolozza a volte vivacissima, altre volte più compassata, ma sempre di notevole impatto visivo. Il risultato di questi interventi successivi alla stampa produce naturalmente veri e propri originali, ciascuno dei quali è dunque un’opera unica in grado di attrarre ulteriormente l’attenzione dei collezionisti e dei committenti degli ex libris.

Roman Romanyshyn (1957, Tlumač), erede di una secolare tradizione grafica ucraina, è un punto di riferimento a livello globale anche, ma non soltanto, nel campo della creazione di ex libris, ambito da lui esplorato con successo fin dagli anni Novanta, affiancando tale attività alla sua versatile produzione artistica che si esercita anche in pittura, scultura, ceramica, oltre che nelle tecniche calcografiche, di cui è un autentico maestro, come si può evincere anche dalle opere esposte a Tissano, per lo più prodotte mediante la stampa di tre matrici che gli consentono di muoversi con rara destrezza tecnica attraverso opere multicolori, che assecondano al meglio la sua effervescente fantasia creativa.

Benché approdato al disegno di ex libris soltanto dal 2005, il bielorusso Ivan Rusachek (1976, Grodno) si è qualificato anche in questo settore, , forte ormai di oltre duecento edizioni, affiancando la sua produzione di grafica, pittura e scultura. Per comprendere le ragioni del suo successo basterà osservare le opere esposte a Villa Mauroner, lasciandosi trasportare nel suo universo creativo fantasioso e ricco di simboli e di richiami espliciti ed accattivanti alla tradizione classica occidentale, saldamente ancorati sulla sua esercitata maestria nel disegno e nella pulizia formale di ogni singolo elemento che concorre alle sue articolate composizioni, che non finiscono di stupire per il fiorire di inaspettati accostamenti.

Il giapponese Shigeki Tomura (1951, Hachinohe), che fuori dall’ambito accademico e tradizionale del suo paese riconosce il magistero dello slovacco Albín Brunovský, propone una serie di opere grafiche di straordinaria unitarietà stilistica e tematica, nelle quali, grazie alla sicura competenza esecutiva dell’autore, viene declinato in decine di forme diverse, tanto negli ex libris quanto nelle opere di maggiori dimensioni, il tema del paesaggio e della vegetazione, cui il delicato sfumarsi di tonalità di grigio riesce a conferire un quieto e rasserenante dinamismo.

Come si è cercato di dire, un’occasione di incontro con culture visive diverse tra loro, ma tutte accomunate da un’offerta stilistica di grande intensità emotiva e di indubitabile perizia esecutiva. Chi non avrà avuto l’occasione di recarsi a Tissano, potrà cercare almeno di procurarsi una copia del bel catalogo riccamente illustrato curato graficamente da Amy Henderson.

Shigeki Tomura

Day and Night IV

2003