Chuck Norris batte Ceausescu

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MA NON SALVA IL CINEMA DEI FABBRI

di Stefano Crisafulli

 

Chiude un altro cinema a Trieste e non è una bella notizia. Il Cinema dei Fabbri era nato per volontà di Isidoro Brizzi, storico gestore del cinema Ariston, poi trasferitosi in via dei Fabbri, presso il già esistente teatro, per portare la sua idea di cinema: indipendente e in lingua originale con i sottotitoli. Impresa rara e notevole, che gli era riuscita in una sala come quella del Cinema dei Fabbri, meno ampia dell’Ariston, ma più raccolta. Per fortuna, in un pomeriggio di mezza estate, il sottoscritto è riuscito a vedere proprio al Cinema dei Fabbri un film uscito solo al 27° TriesteFilmFestival e inopinatamente perduto allora: Chuck Norris vs communism.

Curiosa sin dal titolo, l’opera della regista rumena Ilinca Calugareanu, coprodotta da Romania, Germania e Regno Unito, è passata prima al Sundance Film Festival, per poi approdare alla kermesse triestina nella sezione documentari. La storia è ambientata nella Romania degli anni ’80, ancora stretta nella morsa della dittatura comunista di Ceausescu. In televisione i rumeni avevano accesso solo ai telegiornali di partito e a poco altro, mentre la censura imperversava sui rari film trasmessi dall’emittente di stato: le scene che implicavano la presenza di stili di vita diversi da quello vigente venivano inesorabilmente tagliate. Via, dunque, le immagini dei supermarket occidentali, pieni di oggetti e di cibi che, per la Romania del tempo, erano considerati un lusso irraggiungibile, ma anche le scene di pranzi troppo luculliani o il diabolico shopping natalizio. Però, nonostante la censura e il controllo capillare sulla popolazione effettuato dagli agenti segreti di Ceausescu e dall’atroce apparato di delazione messo in atto da solerti cittadini, i film occidentali riuscivano lo stesso a raggiungere i molti rumeni desiderosi di sapere com’era la vita ‘lì fuori’. Si trattava di un mercato nero di cassette video (sì, proprio loro, i vhs ormai in pensione) che, grazie soprattutto a due persone coraggiose e non allineate, diventò sempre più esteso, fino a sommergere la dittatura stessa.

Queste due persone sono realmente esistite e appaiono nel film di Calugareanu: si tratta di Teodor Zamfin, contrabbandiere che, oliando funzionari e doganieri, andava a prelevare le videocassette (non originali…) di film occidentali oltre il confine rumeno, li registrava su cassette vuote e poi li rivendeva, ricavando anche un discreto guadagno e la protagonista assoluta del film, Irina Nistor, una doppiatrice di stato che, dopo esser stata contattata da un dirigente, si mise di buzzo buono a doppiare clandestinamente le videocassette in rumeno. Dai film di Chuck Norris a Pretty Woman, da Harry ti presento Sally a Gorky Park, la voce di Irina Nistor entrò così nelle case dei rumeni, anche perché era l’unica voce: tutti i personaggi, infatti, venivano doppiati da lei. Una voce che divenne la chiave per scardinare la censura di regime e contribuire, per certi versi, ad abbatterlo. Dimostrando che, a volte, i film possono cambiare la realtà.