Due amici a Campaldino

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di Anna Calonico

 

Credette Cimabue ne la pittura

Tener lo campo, e ora ha Giotto il grido

Sì che la fama di colui è scura

(Purg, XI, 94-96)

 

Nell’anno del settecentesimo anniversario dalla morte di Dante Alighieri, le librerie si sono riempite di pubblicazioni su di lui, sulle sue opere e sul suo tempo. Almeno per quanto riguarda le letture per ragazzi, erano così tante che è stato difficile non incappare in lavori sciocchi e banali, ma molti, per fortuna, si sono rivelati piacevoli ed interessanti.

È il caso del libro Dante e Giotto La storia un po’ vera, un po’ romanzata ma molto avventurosa di due amici geniali di Pierdomenico Baccalario che, come suggerisce il titolo, ha prima di tutto il merito di essere incentrato su un determinato aspetto di Dante che non è tra i più gettonati.

Ma partiamo dall’inizio, presentando, per chi non lo conosce, il prolifico autore, Pierdomenico Baccalario, piemontese, classe 74, scrittore e sceneggiatore, vincitore a soli 24 anni del premio Battello a Vapore, collaboratore de La Repubblica e de Il Corriere della Sera. Tra i suoi libri, molti dei quali scritti in collaborazione con colleghi scrittori per ragazzi, spiccano la serie fantascientifica di Cyboria, la serie di romanzi fantasy La Clessidra, una serie di gialli in collaborazione con Alessandro Gatti, e moltissimi altri, in serie o singoli. Gli editori che lo hanno pubblicato, in Italia e all’estero, sono tra i maggiori del settore, e, oltre al già citato Alessandro Gatti, hanno incrociato le penne con lui Davide Morosinotto, Tommaso Percivale, Elena Peduzzi e, in un certo senso, Miriam Dubini, scrittrice per ragazzi e amica dell’autore, prematuramente scomparsa nel 2018, ma non prima di aver lasciato l’idea del nostro Dante e Giotto.

Come suggerisce il sottotitolo, la storia si basa su alcuni fatti reali ma, naturalmente, è anche frutto di fantasia: parla di due grandi quando ancora grandi non erano, e la vicenda si svolge nei giorni della battaglia di Campaldino, con alcuni flashback di quando i due erano bambini e si sono conosciuti.

Si narra quindi dello scontro tra guelfi fiorentini e ghibellini aretini, ma anche di un’amicizia nata da ragazzini e interrotta a causa di uno scherzo mal riuscito da parte di Giotto a Dante. Tutto qui?

Certo che no! Perché le amicizie giovanili non finiscono, e infatti i due si incontrano nuovamente alla vigilia della battaglia: mentre Dante ha un’armatura e un bel cavallo, Giotto è tra i fanti, e dovrà incontrare il nemico con i soli abiti che indossa. All’inizio, Dante prova ancora del rancore verso il pittore e tutte le volte che i due si incontrano non mancano rispostacce e allusioni cattive, ma una notte, l’ultima prima dello scontro, i due si ritrovano soli su una collina, a guardare le stelle.

Parlando di Dante, come è possibile che non vengano in mente i versi finali delle tre cantiche? Finiscono sempre con “le stelle”.

E parlando di Giotto, come non pensare al meraviglioso cielo blu con le stelle d’oro nella Cappella degli Scrovegni?

Sotto le stelle, pian piano, i due recuperano l’antica amicizia e parlano del loro futuro e della vita oltre la morte. Così, il giorno dopo…

Non vi resta che leggere il libro per scoprire cosa succede il giorno dopo!

Si tratta di una lettura veloce ma non banale, per niente pesante e molto scorrevole. Ci sono passi molto godibili, spiritosi o poetici, con descrizioni dettagliate sui cavalieri o sulla vita nel Medio Evo, che danno quel pizzico di insegnamento che non guasta il divertimento.

C’è da dire anche che le ultime pagine del volume sono dedicate ad un’appendice sul periodo storico e sulla vera vita dei due protagonisti. Non si spaventino i miei giovani lettori, perché non si tratta di un noiosissimo saggio, ma di un capitolo scritto in maniera simpatica anche se parla di cose serie.

Quindi, come ho preannunciato all’inizio, questo Dante e Giotto di Baccalario, da un’idea di Miriam Dubini, è uno di quei tanti libri usciti l’anno scorso nel tentativo di celebrare il sommo poeta, e soprattutto è uno di quelli che ci sono riusciti.

 

 

Pierdomenico Baccalario

Dante e Giotto La storia un po’ vera,

un po’ romanzata ma molto

avventurosa di due amici geniali

Piemme, Il Battello a vapore, 2021

pp.136, euro 15,00

dagli 11 anni