Gli invisibili

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di Anna Calonico

 

Se fossi ragazzina adesso, credo che la mia scrittrice preferita sarebbe Beatrice Masini.

Il Ponte rosso ha già avuto modo di parlare di lei, ma ancora una volta credo sia il caso di mettere in risalto una delle sue opere, più che per le capacità narrative dell’autrice, per la tematica estremamente attuale. Del resto, lei stessa afferma che «Di tutti i libri che ho scritto questo è il meno inventato. Parla di luoghi e cose che vedo tutti i giorni».

Io e gli invisibili è la storia di Marcello, un ragazzino sveglio e curioso di dieci anni, che osserva il mondo che lo circonda ma, per quanto attento, si accorge solo all’improvviso di un gruppo di persone, adulti e bambini, che vivono in baracche seminascoste dietro il cimitero e sembrano  invisibili a tutti gli altri.

Sono immigrati, emarginati, stranieri, esclusi, reietti, ultimi.

Sono coloro che la buona società non vuole vedere e non vuole avere vicino, ma sono arrivati, e i loro bambini arrivano anche a scuola. In classe di Marcello compaiono Lada e Martinu, che ha il nome quasi uguale a quello di Martino, il miglior amico di Marcello. Qualcosa però, pian piano, inizia a cambiare, e il senso di amicizia è sempre più rivolto ai due nuovi venuti ed è sempre più lontano da Martino, il cui padre esprime con violenza pensieri ostili nei confronti degli invisibili e delle loro baracche occultate alla vista degli adulti perbene. All’inizio Marcello soffre un po’ per il distacco dal vecchio amico e soprattutto per le modalità non certo dolcissime della rottura, ma a causa del pessimo comportamento del ragazzino, alla fine a Marcello riesce facile decidere da che parte stare: da quella giusta, quella di Lada e Martinu.

È un librino breve e veloce, abbellito dalle immagini di Grazia Nidasio, che inizia in maniera strepitosa, con Marcello che va con la mamma da Brenna Salotti, «praticamente costretto, perché lei doveva scegliere una stoffa nuova per il divano e mi ha giurato due cose: che ci avrebbe messo pochissimo e che mi sarei divertito. Falsa la prima, vera la seconda» (p.7). Sembra di essere catapultati all’età di dieci anni!

È un romanzetto che fa sorridere, come è giusto che sia essendo un libro per ragazzi, ma nella sua innocente tenerezza è anche veritiero: «a volte, le persone che non hanno tanti mezzi spendono più soldi di noi in certe cose che non sono importanti in sé, ma le aiutano a sentirsi a posto, uguali agli altri, accettate» (p.59).

Una  verità messa in bocca ad un piccolo uomo, che ha più coscienza di tanti adulti: «A volte mi sembra che ci siano delle cose ingiustissime nel mondo, e non so cosa fare, cosa posso fare, cosa si può fare per cambiarle, e a pensarci pungono, e meno puoi fare più pungono. Forse non si può fare proprio niente, se non cercare di essere gentili con gli altri, che qualche differenza tutto sommato la fa» (p.61).

Ci confortano come un soffio di speranza queste parole, perché mostrano l’indignazione della pietà e dell’empatia di fronte alle cose brutte del mondo, e accarezzano il cuore con la dolcezza tipica dei bambini. Perché solo i folli e i bambini, ormai, pensano che la gentilezza possa fare la differenza. Un volumetto dalla trama forse un pochino scontata, magari persino leggermente demagogica, ma che racchiude tanti passaggi di pura poesia, così come spesso ci sorprende con scene dall’umorismo irresistibile: «a volte sarebbe meglio non saperlo, quanto è stupida la gente, perché almeno risulterebbe più sopportabile» (p.53). Come dargli torto?

Se anche non dovesse entrare nella classifica dei cento migliori libri per ragazzi, Io e gli invisibili rimane una storia da leggere, perché è uno spiraglio veritiero nel cuore e nella mente di un ragazzino, e ci permette quindi di vedere il mondo con gli occhi dei decenni: le piccole grandi meraviglie, le scoperte, le gioie e timidezze, le rabbie terribili e implacabili dovute al senso di impossibilità tipico dei piccoli che si trovano a dover fare i conti con un mondo fatto, ingiustamente, dai grandi.

Ne consiglio la lettura, dai nove anni in su, perché dai bambini c’è sempre da imparare, e a quanto sembra la Masini ha imparato bene ad ascoltarli.

 

Beatrice Masini

Io e gli invisibili

Einaudi Ragazzi, 2010

pp.153, euro 9,00

dai 9 anni