I MURI COLORATI DI GEMONA

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di Agata Krizmann

 

C’è chi afferma che la Street Art è l’arte del futuro. Più che del futuro è un’arte eterna. Scrivere sui muri è una caratteristica che ci contraddistingue da sempre, dalla preistoria, alle piramidi, da Jean-Michel Basquiat a Bansky. E quale tela migliore della città, soprattutto se quella città è stata distrutta da un terremoto e ricostruita con il cemento grazie alla buona volontà e le “energie” dei suoi cittadini com’è successo a Gemona del Friuli in provincia di Udine?

Ed era proprio Energie il tema di questa decima edizione di Elementi Sotterranei il festival internazionale di street art tenutosi a Gemona dal 29 maggio al 7 giugno 2015, che con oltre sessanta artisti provenienti da dieci paesi, 1500 bombolette spray e 2000 litri di acrilico hanno riqualificato e abbellito con le loro opere 2000 mq di cemento.

C’era anche Giorgio Celiberti, noto pittore e scultore di Udine. Ogni giorno durante il festival andava e veniva per curiosare e socializzare con gli artisti e con i “Bravi ragazzi”, Associazione organizzatrice della manifestazione.

L’obiettivo dei “Bravi Ragazzi” è quello di far promuovere, divulgare e far apprezzare il valore di una forma d’espressione giovanile quale l’arte urbana, street-art o i graffiti-writing, spesso confusa con il vandalismo.

A causa del terremoto che ha colpito Gemona del Friuli il 6 maggio 1976, la sua ricostruzione ha visto l’utilizzo del cemento armato di color grigio possente fuori dalle porte del centro storico cittadino. I Bravi Ragazzi puntano proprio alla decorazione urbana della Gemona ricostruita e alla riqualificazione e valorizzazione di alcune delle aree degradate. Ogni anno il festival propone un tema d’attualità, sociale o ambientale, su cui poi gli artisti sono chiamati a lavorare. Con questo filo conduttore, i Bravi Ragazzi cercano di stimolare la riflessione su come l’essere umano usi e trasformi le diverse risorse in suo possesso, in ambito ambientale, tecnologico e sociale, per lo sviluppo del pianeta, del proprio status e delle relazioni interpersonali. Energie, inoltre, sintetizza e racchiude tutte le tematiche percorse durante dieci anni di lavoro, che sono state l’acqua, la terra, diritti umani, sviluppo sostenibile, il riciclo, le generazioni, la sovranità alimentare. “Energie” racchiude anche le tematiche come indagare il modo di rapportarsi con il paesaggio e il territorio in simbiosi all’energia stessa sprigionata dall’atto artistico un’idea nata guardando l’impatto che i graffiti hanno sull’ambiente, naturale e culturale, e sul territorio, intesa come la forza data dall’energia per creare identità al luogo.

In dieci anni sono passati per Gemona centoquarantadue artisti, tutti ospitati dai gemonesi. Alcuni ritornano ogni anno e grazie al passaparola molti si sono aggiunti, incuriositi e con la voglia di partecipare. Quest’anno gli artisti – tra cui una donna, Yu-Baba dalla Bielorussia – sono arrivati da tutta l’Italia, con una buona rappresentanza del Friuli Venezia Giulia, ma anche dalla Bulgaria, dalla Spagna, dalla Slovenia, dal Brasile, dalla Bielorussia, dalla Croazia, dalla Germania, dalla Polonia, dall’Olanda e dal Perù. Solo per fare alcuni nomi: Corn79 e Vesod di Torino, Robert Proch e Sepe dalla Polonia, Telmo Miel dall’Olanda e lo spagnolo Malakkai, direttore artistico della scorsa edizione.

E in queste dieci edizioni sono state dipinte superfici per 7000 mq, ma Gemona ha ancora molte “tele” da offrire per il futuro, e non solo Gemona ma il pianeta intero.