Il canto della terra

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La vita difficile di Gustav Mahler

di Liliana Bamboschek

 

 

Il 24 luglio scorso è stato proiettato a Dobbiaco, nel prestigioso contesto internazionale delle Settimane Musicali Gustav Mahler, il film Il Canto della Terra (La vita difficile di Gustav Mahler), soggetto e regia di Giorgio Grava prodotto in collaborazione tra il Videomakers Group e l’Associazione Teatrale L’Armonia. Si tratta di un evento che onora la nostra città in quanto i suoi artefici (autore e regista, tecnici, attori) sono triestini e in gran parte le riprese sono state girate qui; l’opera, presentata in prima assoluta al cinema Ariston nel 2011, ha affrontato ora il pubblico internazionale delle Settimane riscuotendo un grandissimo successo (per l’occasione era sottotitolato in tedesco). Erano presenti, tra l’altro, il sindaco di Dobbiaco Guido Bocher, l’assessore alla cultura Kristian Furtshegger, il Presidente delle Settimane Hansjörg Viertler, il direttore artistico Josef Lanz e molte altre personalità; tra queste a grandissima sorpresa di tutti, organizzatori compresi, sono intervenuti un membro della International Gustav Mahler Gesellschaft di Vienna e la pronipote di Mahler che ha definito il film come l’unico prodotto finora al mondo che tratti la vita del musicista in modo esauriente e fedele. La signora si è ripromessa di informarne la madre Marina Mahler con l’intento di programmare una visita a Trieste per rivedere assieme questo capolavoro.

Il Canto della Terra è un’opera rigorosamente storica, non una fiction; Giorgio Grava ha inteso portare all’attenzione del pubblico soprattutto la figura dell’uomo, le sue vicissitudini personali e familiari che tanto hanno inciso sul suo stile e i contenuti emotivi della sua musica. I dialoghi sono stati pazientemente ricostruiti da fonti sicure (lettere, diari, documenti scritti). Filo conduttore principale è, naturalmente, la musica che si avvale della tecnica avvolgente e fortemente evocatrice del Dolby Digital Surround 5.1. Dopo un lungo periodo preparatorio, iniziato già nel 2005, sono seguite le riprese girate nei luoghi mahleriani in tutta Europa a cominciare da Kaliste, il luogo di nascita (Repubblica Ceca), a Vienna e in altre località austriache, a Lubiana e Abbazia. A Dobbiaco la troupe ha avuto il permesso (unica al mondo) di girare nel maso Trenker (oggi pensione e museo) dove Mahler passò lunghi periodi a comporre. A Trieste sono state effettuate riprese a Miramare e sul sentiero Rilke mentre per gli interni sono state utilizzate le sale dei musei Sartorio e Morpurgo, concesse dal Comune. Per la maggior parte gli attori (una trentina) sono triestini grazie all’appassionata collaborazione delle compagnie amatoriali dell’Armonia che, insieme ai tecnici, si sono prestati a titolo gratuito alla realizzazione di quest’opera che non ha fini di lucro, ma è destinata ad associazioni culturali, scuole, festival. Tutti si sono impegnati con vera professionalità nell’approfondimento dei personaggi; molto curate anche le scene e i costumi d’epoca. Il film della durata di 165’ ha richiesto circa 13 mila ore di lavorazione complessiva, è diviso in quattro parti procedendo dall’infanzia fino alla morte del compositore, con un’appendice che ricorda una presenza a Trieste della vedova di Mahler nel 1939. I protagonisti sono impersonati da Roberto Tramontini nelle vesti di Mahler e Valentina Cappelletti in quelle di Alma Schindler; fanno da cornice alla storia Bruno Cappelletti nella parte di un professore e Silvia Petrinco in quella di una giornalista. Molto intense anche le caratterizzazioni dei numerosi personaggi minori.

Mahler (1860-1911) compositore che nella sua musica ha precorso i tempi, è ancora oggi poco familiare per la maggioranza del pubblico; questo film ha il merito di farne conoscere la complessità e il genio.