Italico Brass nella sua Gorizia

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“Omaggio a Italico Brass”s’intitola una piccola ma interessante mostra di dipinti del pittore goriziano (Gorizia, 1870 – Venezia 1943), organizzata con la curatela di Michele Drascek (goriziano anche lui) e di Alessandro Quinzi, curatore della Pinacoteca isontina. Ospitata nella prestigiosa sede di Palazzo Attems Petzenstein, l’esposizione costituisce in effetti un autentico omaggio che i Musei Provinciali, assieme alla Fondazione Marignoli di Montecorona hanno inteso rivolgere alla memoria dell’artista che ha avuto a Gorizia i natali e una formazione di base, prima che, sulla scia di alcuni artisti triestini a lui contemporanei, prendesse la via di Monaco per completare la sua formazione, che diede successivamente i suoi frutti in particolare a Venezia, dove s’era stabilito dal 1895, che fu seconda patria d’elezione per Brass, tra l’altro acuto indagatore dell’arte veneta, dal Rinascimento al Tiepolo.

L’esposizione goriziana presenta alcuni dipinti custoditi in permanenza presso i Musei Provinciali (che non sono più tali, in conseguenza della prevista abolizione della Provincia) e alcuni altri provenienti invece dalla collezione Marignoli di Montecorona, di Spoleto, che per una propria liberalità ha deciso di conferire ai Musei, a mostra finita, Soldati in trincea sul Podgora, un bozzetto a olio su tela, dipinto, per così dire, “in presa diretta” nel 1915/16 dall’artista nei ruoli dell’Esercito italiano.

Il periodo di esecuzione dei dipinti è compreso tra il 1896 (Il racconto del missionario, ambientato in un convento dei Cappuccini, un olio su tela realizzato nel primo periodo della sua residenza veneziana, ancora influenzato dalla pittura tedesca con la quale s’era confrontato a Monaco) e il periodo bellico. L’intervallo temporale considerato, anche nell’esiguità del materiale offerto alla visione, è significativo anche in quanto documenta una svolta nella modalità dell’agire pittorico di Brass, che si lascia alle spalle il realismo “tedesco” degli esordi, per recuperare, proprio a Venezia, le suggestioni impressioniste che gli derivarono dal lungo soggiorno parigino che era seguito all’apprendistato di Monaco. Così osserva Drascek nel suo saggio riportato in catalogo: “Il registro naturalistico della percezione visiva di Brass continua a esprimersi nelle vedute veneziane, dove la lezione impressionista viene saggiamente espressa in lavori con richiami che vengono chiaramente e unanimemente ricollegati alla pittura veneziana del Settecento e al colorismo veneto, cioè a quella pittura che l’artista osservava direttamente a Venezia e che in seguito collezionò”.

Questa felice stagione di mutazione nell’agire artistico di Brass doveva bruscamente fermarsi, come molte altre cose, del resto, con la tragedia di Sarajevo e con quell’altra, immane, che ne è seguita. Significativo, dunque, che il cammino cronologico evocato nella mostra goriziana di fermi proprio a due passi dalla città, nel fragore di un’azione di guerra che insanguinava il Podgora.

Fino al 2 ottobre. Perché perderla?

Il catalogo dell’esposizione (70 pagine, Euro 20,00), pubblicato da Editoriale Umbra per la Fondazione Marignoli di Montecorona e curato da Michele Drascek, raccoglie contributi di Annalia Delneri, Luca Geroni, Duccio K. Marignoli e dello stesso Michele Drascek.

 

 

Omaggio a Italico Brass

Musei Provinciali

Palazzo Attems Petzenstein

P.za De Amicis, 2

Gorizia

Curatori:

Michele Drascek, Alessandro Quinzi

Dal 30 Giugno 2016 al 12 Ottobre 2016

Da martedì a domenica 10.00 – 17.00 Chiuso il lunedì

Telefono: 0481 547541

musei@provincia.gorizia.it

 

 

Didascalie:

 

foto 1

Il racconto del missionario

1896/1897

Olio su tela

Gorizia, Musei Provinciali