L’Adriatico di Scotti

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di Walter Chiereghin

 

In Adriatico. Il mare degli ardimentosi, il più recente volume di una bibliografia ormai poco meno che sterminata, Giacomo Scotti ritorna con intendimenti enciclopedici ad occuparsi della frazione del Mediterraneo compresa tra la penisola italiana e quella balcanica, delle vicende storiche che nelle sue acque si sono prodotte, dei miti più antichi che sono fioriti tra le sue isole, delle popolazioni che abitano o hanno abitato i territori costieri che su di esso si affacciano nel corso di molti secoli; una pluralità di civiltà e di società anche profondamente diverse tra loro per le quali l’Adriatico è stato ad un tempo elemento di separazione, ma anche via di un’intensa secolare comunicazione tra i popoli che ne hanno abitato i litorali.

Non è certo materia nuova per Scotti: per citare soltanto le monografie dove il nome di Adriatico compare fin dal titolo, basti ricordare I pirati dell’Adriatico (Lint, Trieste 2001-2003), Adriatico: un mare che unisce i popoli (Circolo di Cultura Istro-Veneta Istria, Trieste 2007), oppure Il mare dei corsari: russi, francesi e inglesi in Adriatico (Mursia, Milano 2016), o Disertori in Adriatico. Pagine sconosciute della Grande Guerra (Hammerle, Trieste 2016), o anche Giro del mondo a vela: dall’Adriatico all’Adriatico (Castelvecchi, Roma 2016) o Favole e leggende dall’Est Adriatico (Besa Muci, Nardò 2018), o ancora, con prefazione di Predrag Matvejević, Miti e storie dell’Adriatico, (Mursia, Milano 2019), e poi Uomini e mari. Dall’Adriatico su tutti gli oceani (Hammerle, Trieste 2019). L’autore che ha felicemente attraversato il limite dei novant’anni (è nato – si direbbe per ironia della sorte – sulla sponda del Tirreno. a Saviano, nel Napoletano nel 1928) ha inteso coronare con quest’opera riassuntiva di secoli di storia, di eventi e di personaggi un suo rapporto non soltanto erudito, ma anche profondamente sentimentale col mare che da molti decenni è un suo muto interlocutore. Sua è anche una raccolta di liriche, Poesia del mare (Hammerle, Trieste 2011), per dire tra l’altro della versatile vena della sua scrittura.

In questa sua più recente fatica, Scotti si muove in un ambito saggistico, con una messe di notizie e informazioni riportate con un evidente intento divulgativo, ma valendosi anche delle sue risorse di narratore, che conferiscono al volume una leggibilità avvincente come si trattasse di un romanzo, o di un ciclo di romanzi, ma senza che mai il narratore perda di vista il filo conduttore delle vicende narrate, basato su documentazione che si avvale, oltre che del suo lussureggiante archivio, della consultazione di testi, reperti museali e anche di altri pubblici archivi non solo italiani, ma anche croati e sloveni, grazie alla sua dimestichezza con tutte e tre le lingue.

Nel percorso storico, esposto secondo un’ordinata cronologia, si possono rinvenire, sotto il motivo conduttore della grande storia – quella degli incontri e scontri di civiltà e nazioni, delle politiche delle potenze che nelle varie epoche si sono esercitate sui territori e sul mare che li lambiva – anche sue declinazioni specifiche, quali ad esempio la storia delle tecnologie marittime, che a partire da un monoxilo, ossia un tronco scavato per ricavarne una primordiale imbarcazione, risalente all’incirca a 4.500 anni prima di Cristo, rinvenuto presso l’isola di Veglia, segna ovviamente con il progredire delle tecnologie tutte le fasi evolutive della navigazione, passando dai remi alla vela, e infine con l’invenzione dell’elica (con le sperimentazioni di Josip Ressel nel golfo di Trieste, nel 1829) ai piroscafi a vapore, che fatalmente ebbero la meglio sulle vele, in esito a una non breve tenzone.

E poi, naturalmente, storie di battaglie navali, di triremi e poi di velieri, di corazzate e sommergibili, e storie di capitani coraggiosi, di pirati e avventurieri, di patrioti e traditori, di drammatici naufragi e di esplorazioni “per l’alto mare aperto”, epopee di naviganti cui l’Adriatico ha fornito l’imprinting, per poi sospingerli al largo per il loro «non domato spirito / e della vita il doloroso amore».

 

Giacomo Scotti

Adriatico

Il mare degli ardimentosi

Hammerle, Trieste 2021

  1. 508, euro 25,00