L’artista, il toro, il tiranno

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di Marina Silvestri

 

Leggere gli editoriali che Luciano Semerani scrisse per il bimestrale Phalaris, raccolti nel saggio L’artista, il toro, il tiranno, di Giovanni Fraziano (Eut, Edizioni Università di Trieste, 2022, p. 176, euro 20.00), che di Phalaris è stato il caporedattore e collaboratore, riporta ad una stagione in cui il dibattito delle idee, ricco e coinvolgente, si faceva laboratorio di pensiero e impegno politico in una società che stava cambiando volto. Nell’introduzione  l’autore, già preside della facoltà di Architettura dell’Università di Trieste, docente allo IUAV e all’Accademia delle Belle arti di Venezia, a Lione e Nancy e oggi presidente del centro di divulgazione umanistica Stazione Rogers ne parla come «di un’avventura umana e intellettuale di speciale intensità»; racconta come nacque il giornale e il perché del nome: Phalaris, invocato da un fisico teorico “ostile” agli architetti che aveva evocato (nel corso di un incontro in cui Semerani era suo ospite) il tiranno Falaride che aveva fatto costruire un toro metallico nel cui ventre far arrostire gli oppositori – con le grida della vittima trasformate nel mugghiare dell’animale infuriato – facendolo collaudare allo stesso architetto ideatore. «Phalaris…mi sembra perfetto per un giornale che potremmo fare mettendo in gioco l’opera, la critica e l’autore, cioè il triangolo a cui ho pensato», scrisse Semerani. In quegli anni, era direttore della Galleria di Architettura della Fondazione Angelo Masieri di Venezia, edificata su progetto di Carlo Scarpa, che mantenne la facciata dell’edificio sul Canal Grande trasformandone gli interni, connubio di storico e moderno. Docente allo IUAV di Venezia, Semerani insegnò all’ABK di Vienna e alla Cooper Union di New York., fu membro del Gestaltungberait si Salisburgo e accademico di S. Luca. Con la moglie Gigetta Tamaro ha progettato alcuni importanti edifici pubblici di Trieste, della regione e di Venezia.

Phalaris si pose come obiettivo far conoscere i progetti della Galleria di Architettura e diventare un giornale di tendenza, partendo da un tema e declinandolo attraverso articoli di teatro, cinema, poesia, arti figurative, design, attualità, come era stato nelle riviste Domus e  Quadrante . E anche corrispondenze, piccoli saggi e inchieste. Dal 1989 al 1991 uscirono venti numeri, prima con l’editore L’Arsenale, poi con Marsilio e una veste editoriale e grafica di grande impatto. Come si legge: «Il tutto nell’illusione, anche, di poter formare, attraverso un confronto libero da riscontri commerciali, un’opinione pubblica consapevole e un diverso tipo di responsabilità nelle scuole di architettura che non fosse solo quello nei confronti degli Enti Locali o ancora peggio dei meccanismi del successo». Così, passarono sotto le insegne del leggendario Toro di Falaride, nomi eccellenti e sconosciuti di talento, e il suo ventre ospitò contrasti e contrappunti inaspettati, coabitazioni inusuali, comunque mai gratuiti e mai “volgari”. La chiusura della rivista accompagnò anche il tramonto di una «stagione di idee ambiziose, che erano potute sfuggire al controllo della mediocrità». I titoli stessi degli editoriali danno la misura del dibattito. Per citarne alcuni: Restauro creativo, restauro filologico; L’Ignoto, il quotidiano; Arbitri e arbitri. Postmodern and deconstruction; L’Architettura, la grazia e la quotidianità, nonché un numero dedicato al maestro Ernesto N. Rogers.

Fraziano ricorda la mostra che Stazione Rogers dedicò alle opere pittoriche di Semerani a cui l’architetto partecipò «nel suo completo bianco, con tanto di panama a larghe tese». «Sento di dovere molte cose a Luciano» – scrive, e tra queste, la certezza – «che il classico non è uno stile e la sua essenza è tutta compresa nella ricerca della felicità: la quale altro non è che una fragranza, un aroma fuggevole di incalcolabile intensità». Il libro restituisce la ricchezza intellettuale e la capacità di analisi e confronto di Luciano Semerani, scomparso nel 2021, che ha firmato quella vetrina internazionale per la città che è stato il “Trouver Trieste” di Parigi, nel 1985.

 

L’artista, il toro, il tiranno

a cura di Giovanni Fraziano

EUT Edizioni Università di Trieste

Trieste, 2022

  1. 174, euro 20,00