Le fiabe di Kravos

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di Roberto Dedenaro

 

Nella vasta produzione di Marko Kravos, in cui la poesia occupa il posto più rilevante, particolare attenzione è dedicata alla scrittura per ragazzi, molti racconti sono stati tradotti anche in lingua italiana. In una stagione piena di soddisfazioni e operosità per lo scrittore triestino di lingua slovena, abbiamo sfogliato e letto con curiosità quest’ ultima realizzazione, stampata in due lingue, Hiša Selivka, tri hudomušne, La casa migrante, tre storielle da leccarsi le orecchie, con la traduzione di Darja Betocchi e le illustrazioni di Erika Cunja.

Qual è l’età dei lettori ideali di questo libro? L’ho letto con curiosità e piacere, non so se devo preoccuparmi, ma è banale osservare come la letteratura per ragazzi produca pubblicazioni spesso raffinate, forse più apprezzate e capite dagli adulti che dai bambini a cui sono dedicate, ma il discorso sarebbe così lungo che ci vorrebbe una rivista intera e forse più. Resta il fatto che anche questo libro è bello con delle raffinate illustrazioni, l’edizione è, secondo me, appena screziata dalla doppia lingua che crea lo strano effetto di dividere il libro in due parti uguali o quasi, perché le due lingue comunque riempiono volumi diversi e riprodurre le stesse illustrazioni di qua e di là provoca uno strano effetto di sovrabbondanza. Capisco che fare due edizioni diverse avrebbe aggravato il bilancio dell’editore e non è un problema di poco conto, ma il risultato, credo, sarebbe stato ancora più apprezzabile.

È venuto, comunque,  il momento di dire almeno qualcosa sul contenuto di questo libro. Le tre storie tradotte con l’abituale magistrale sicurezza da Darja Betocchi si muovono nell’ambito della tradizione della narrazione per l’infanzia: la prima è una storia in cui i protagonisti sono degli animali personalizzati, la seconda è una storia di magia proiettata in una sorta di indefinibile medioevo, la terza una storia più “alla Rodari” se si può dire così, svolta in un quasi presente. In fondo l’ironia di Kravos, anche qui largamente offerta, serve per mascherare un tensione didascalica e moralistica, che è ben presente nella produzione lirica e che trova nella fiaba, racconto tradizionalmente d’insegnamento, un luogo d’elezione. Così nel primo racconto, Il coniglio Volpone, troviamo l’ennesima variante della storia della volpe gabbata dalla sua stessa famelica ingordigia, tutto a favore di un coniglio che così si “volpizza”, ma destinato al ritorno inaspettato, davanti all’amore, della sua più profonda “coniglità”. La spiazzante conclusione crea una variante divertente e conduce la storia fuori dai binari esopici. La storia che personalmente preferisco, invece, è la seconda, Rosamunda, Belzebau e il paggio Azio, anche questa ricca di echi tradizionali, la principessa stregata, il mago cattivo, l’umile paggio che diventa un bel cavaliere, l’ironia e il solletico fanno pensare al Pentamerone di Giovan Battista Basile, che non so se Marko Kravos conosca; c’è anche un buffa disquisizione sui castelli e le loro rovine, i temi sono quelli rimescolati e impastati, un po’ postmodernizzati, ma è interessante sottolineare come si rivitalizzino elementi, in fondo logori. Il terzo e ultimo testo è quello che dà il titolo al libro, La casa migrante, una storia che si svolge in un presente immaginario, facendo sembrare che i racconti siano disposti secondo un asse cronologico da un passato lontano ad un oggi di fiaba. Anche nelle periferie, questo sembra suggerirci Kravos, non soltanto nei boschi fatati, vivono gli gnomi anzi vivono persino nelle carie dei denti, carie che in questo mondo alla rovescia sono non soltanto dei fastidi, ma addirittura delle risorse, in cui si nasconde la magia. È questo uno dei tratti più evidenti, nelle poesie come in questi racconti, dello scrivere di Marko Kravos, che il mondo vada continuamente rovesciato, che le cose più consuete siano magiche. La magia, come nella migliore tradizione, assicura una conclusione positiva, i buoni avranno la meglio e realizzeranno i loro sogni e noi dopo aver letto o sentito leggere queste storie potremo forse sognare meglio ad occhi aperti.

 

Marko Kravos

Hiša selivka: tri hudomušne

La casa migrante: tre storielle

da leccarsi le orecchie

traduzione di Daja Betocchi

illustrazioni di Erika Cunja

Miš Edizioni,2021

  1. 91,euro 27,95