LO SGUARDO NARRATO

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Letteratura e arti visive

di Graziella Atzori

 

 

L’abbinamento fra arti visive e letteratura è tipico della contemporaneità. I mezzi di comunicazione ci hanno abituati alle interferenze multimediali in cui si intrecciano visione, parola, suono. La mente conscia e inconscia assorbe ed elabora in simultanea le suggestioni dei cinque sensi oltre che sogni, intuizioni, dette queste ultime “senso interno”.

L’arte, secondo la corrente del “modernismo”, risponde a questi canoni esperienziali e conoscitivi. Con qualcosa in più: il modernista spazia in modo diacronico e sincronico, nello spazio e nel tempo, recupera il sapere antico, i miti e in pittura si appropria del segno essenziale dei primitivi, di immagini prive di una prospettiva “reale”, fino ai limiti dell’astrazione, per coagulare una visione profonda e rappresentare il mondo che vive dietro le apparenze. I ‘modernisti’ (basti citare i più emblematici, Joyce, Eliot, Virginia Woolf) tentano di ritrovare il senso della vita, andato perduto nella nostra civiltà alienata.

Questa premessa è necessaria a introdurre il libro Lo sguardo narrato di Renzo Stefano Crivelli, accademico e presidente della Joyce School triestina. A tali attività egli affianca quella di critico e scrittore. Il testo è affascinante con il suo andamento non nozionistico ma affabulatorio, supportato da riferimenti critici, ampie citazioni di versi, in modo che anche il lettore digiuno riesce a districarsi nei meandri della materia. Vi è inoltre un book fotografico con le opere pittoriche prese in esame.

Quali artisti propone l’autore nel suo e nostro viaggio? Gli accostamenti non sono certamente casuali. E dove approda? Al grande tema dell’incontro con la morte, con il paradosso che stringe la gola tra il trascorrere e, di contro, il bisogno insopprimibile della durata. C’è l’intuizione di un tempo “non tempo” alla maniera di Bergson. Ciò può dare risposta agli eterni, e quindi classici, quesiti posti sul terreno dalla nostra passione e dalla ragione. La ragione da sola non sa rispondere, l’arte risponde con un discorso allusivo (ri-velare significa velare di nuovo), simbolico. L’ultimo saggio è emblematico al riguardo, dedicato a De Chirico e a Naipaul, al loro bellissimo L’enigma dell’arrivo. Quadro e romanzo dei due artisti portano lo stesso titolo, attribuito da Apollinaire al dipinto metafisico dechirichiano.

L’indagine di Crivelli in pittura segue una sequenza temporale, partendo da Bruegel fino ad arrivare a De Chirico; passa per Kandinsky accostato a Virginia Woolf. I poeti e gli scrittori che accompagnano i pittori invece fanno tutti parte dell’universo letterario contemporaneo e in particolare della letteratura anglo-americana, di cui l’autore è profondamente esperto. Con l’eccezione di William Shakespeare, il bardo per antonomasia abbinato alla rappresentazione anamorfica, distorta, all’uso degli specchi, in grado di rimandarci la visione del doppio e dell’altro. Non casualmente l’excursus shakespeariano segue la spiegazione dell’autoritratto riflesso in uno specchio del Parmigianino.

Il discorso sulla follia, anticamente considerata segno di veggenza e profezia, e da un determinato momento storico in poi degradata a malattia di esseri asociali destinati all’internamento nei manicomi, trova ampio spazio nel volume, con la rivisitazione pietosa de La nave dei folli di Hieronymus Bosch, confrontata con il teatro giabobiano, successivo alla grande stagione elisabettiana.

Straordinario il saggio sul Caravaggio, sulla grande tela La conversione di san Paolo, situato nella Cappella Cerasi, a Santa Maria del Popolo a Roma. Crivelli racconta Caravaggio con gli occhi del poeta Edward Lucie Smith, compiendo una discesa negli abissi dell’istinto e di ogni pulsione “sconveniente”, per riemergere purificati, consegnati inermi a lei, alla signora morte, con la speranza nell’oltre, come accade a Caravaggio alla fine della sua vita intemperante ma ricca pure di luce epifanica.

 

 

Copertina: Renzo S. Crivelli, Lo sguardo narrato, Letteratura e arti visive, edizioni Carocci, Roma 2003, pp. 223 € 18,50