Marine di Deziderij Svara

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Si è inaugurata il 21 novembre scorso e poi chiusa il 15 dicembre, nelle sale e nei corridoi che circondano l’aula del Consiglio regionale una rassegna di opere di Deziderij Švara, classe 1934, presenza sempre vitale nel panorama artistico, che nell’occasione esibisce negli ovattati spazi della politica regionale la più recente produzione di oli su tela, per lo più paesaggi marini freschi e luminosi, secondo una poetica ormai collaudata che tuttavia non ha assunto carattere di mera riproposizione di se stessa.

Le tele, esposte nell’occasione sotto il titolo “Tra la terra il mare e il cielo” e presentate da Jasna Merkù, riguardano la più recente produzione del pittore di San Giuseppe della Chiusa-Ricmanje (Trieste), essendo selezionate tra quelle che hanno visto la luce negli ultimi sette anni. Si tratta di trenta tele dipinte ad olio, di dimensioni generose, dove la contemplazione delle distese marine costituisce un motivo conduttore costante, variato nelle sfumature di diversi colori e, in alcuni casi, nella raffigurazione di oggetti in primo piano o, a volte appena percettibili, cullati dalle onde verso l’orizzonte.

Personalità di spicco della comunità e della cultura slovena nel Triestino, Švara ha avuto per maestri i pittori Riccardo Tosti e Renato Brill, prima di approdare al Liceo artistico di Venezia, conseguendo poi l’abilitazione all’insegnamento dell’educazione artistica e della storia dell’arte a Bologna, professione che non ha mai esercitato. Suo riferimento culturale ed artistico è stato un altro esponente della cultura slovena , il il pittore, grafico e critico d’ arte Milko Bambič.

Il risultato cui è pervenuto il percorso creativo di Švara, lungo ormai quasi sei decenni, offre a chi lo osserva un senso di accattivante serenità, quasi sempre preoccupata di descrivere un mare quieto e riproposto ogni volta con variazioni tonali diverse, frutto di un’inesauribile vivace tavolozza che attinge probabilmente all’esperienza tropicale vissuta dall’artista che per cinque anni ha vissuto, per ragioni di lavoro, nelle Antille francesi. Il soggetto costante nei dipinti di Švara è la natura ridotta alla sua essenzialità, una visione che si discosta dal dato visibile solo per metterne in luce la dimensione di risonanza interiore. Nonostante la biografia dell’artista sia passata sotto le forche caudine di gravi eventi, lutti e difficili situazioni familiari, il senso di appagante quiete che promana dai suoi lavori testimonia di una personalità di grande forza d’animo, sorretta da un’attenzione costante a una propria, ricca, dimensione spirituale.

di Chiereghin