PREMUDA E UN PITTORE DI NOME LEONOR

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premIl nuovo libro del giovane autore Corrado Premuda è un volumetto ben curato nell’impaginazione e arricchito da bellissimi disegni di Andrea Guerzoni che narra in maniera romanzata l’infanzia un po’ rocambolesca della giovane Eleonora.

Racconta infatti la storia di Leonor Fini, artista troppo spesso dimenticata, vissuta a Trieste all’inizio del secolo scorso, in quel periodo difficile che ha visto Trieste passare dallo stato asburgico a quello italiano, vivendo anche la Prima Guerra Mondiale. In quegli anni, la piccola cambia il suo nome in Leonor per volere della madre che, appena separatasi dal marito, addirittura la traveste da maschietto per evitare che venga rapita dal padre. Di maschietto, o di maschiaccio, la bimba non avrà soltanto i vestiti e i capelli a caschetto: da sempre insofferente alle regole, alle convenzioni, alle cose tranquille, Leonor pensa con la sua testa seguendo desideri e curiosità, dotata di un carattere forte e deciso, sicura di sé, diventata più grande deciderà, contro il volere della famiglia, di non seguire gli studi di Giurisprudenza e di buttarsi invece anima e corpo nella sua passione: la pittura, che la porterà dapprima a Milano, dove ad attenderla ci sarà una famiglia convinta di dover ospitare un uomo, e poi più lontano, a Parigi, verso la fama. Leonor Fini, per la sua intraprendenza e per la totale assenza di timore nell’affrontare la vita che sogna, è un personaggio che attira simpatia e ammirazione,verrebbe da chiamarla addirittura “femminista” se il movimento femminista non si fosse imposto alla pubblica conoscenza più in là negli anni. Forse per questo il librino di Premuda, pur essendo rivolto ad un pubblico di giovanissimi, può essere letto piacevolmente anche da chi l’età giovanissima l’ha superata. Del resto, è un simpatico biglietto da visita per conoscere un’artista d’indiscussa fama che ha conosciuto i più grandi artisti di quegli anni. Celebre la foto che le venne scattata da Cartier Bressòn, celebri i suoi quadri di gatti, che fin da bambina amava, forse riconoscendo in loro le sue caratteristiche principali: indipendenza, fierezza, eleganza, oltre a un bisogno d’affetto spesso occultato dalla sicurezza. I gatti, naturalmente, sono ben presenti sia nel racconto di Premuda che nelle immagini di Guerzoni, che, anzi, spesso ricorda i quadri dell’artista dipingendola con due occhioni felini.

 

 

 

Corrado Premuda, Un pittore di nome Leonor. Da Trieste a Parigi: la scatenata gioventù di Leonor Fini, (Giunti, Editoriale Scienza, 2015, pp 96, € 12,90)

IL PONTE ROSSO N°0, aprile 2015

di Anna Calonico