Protagoniste spregiudicate

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di Liliana BAMABOSCHEK

 

Adriana Schepis esordisce con un libro importante SpregiudicateGrandi donne che hanno usato il loro potenziale d’amore, edito da Imprimatur, un saggio che si legge tutto d’un fiato come un romanzo. Si resta subito colpiti da uno stile asciutto e maturo, da una narrazione fluida ma sostanziosa che punta dritta all’essenziale. Sono undici ritratti di donne, alcune famose, altre poco note, vissute in diversi periodi storici ma tutte con un denominatore comune: andarono contro i pregiudizi del loro tempo che le definivano come minimo “libertine”,“avventuriere” marchiandole poi con altri termini più volgari che possiamo benissimo immaginare. Personaggi femminili del tutto fuori dagli schemi che hanno avuto il coraggio di esprimersi usando la propria intelligenza e il proprio corpo, in qualche modo entrati nella storia malgrado i giudizi e le forti critiche negative dei propri contemporanei. Ma non solo, trovando forse ancora più pesanti condanne morali nei posteri, cioè in definitiva in noi.

E perché questa giovane scrittrice ce li propone?

Il suo è un invito a riflettere sul destino di numerose donne che hanno impiegato tutte le proprie facoltà fisiche e intellettuali per emanciparsi in società che imponevano loro determinati ruoli morali o sociali e a considerare invece, oggi, la loro vita senza il peso di quei pregiudizi. L’originalità del libro, poi, sta nella scelta di queste figure, per niente scontata; di alcune si è già sentito molto parlare (ma non è detto che le conosciamo) come Cleopatra, la Bella Otero, Lina Cavalieri, Marlene Dietrich, altre costituiscono una vera scoperta. Ecco per esempio la veneziana Veronica Franco (1546-1591) ricercata a Rialto dove viene definita una “cortigiana onesta che fornisce a pagamento piaceri sia fisici che intellettuali”. Nella sua breve vita ha un rapporto col re di Francia Enrico III di Valois e si cita un suo ritratto dipinto dal Tintoretto. Una dama aristocratica, seduttrice, ricca di fascino e raffinata cultura è la parigina Ninon de L’Enclos (1620-1706), creatrice di un salotto letterario frequentato dai più grandi intelletti del tempo (Molière, La Fontaine, Racine) e da molte nobildonne. “Ma indubbiamente saranno gli uomini a ricordarla con maggiore affetto dopo la morte avvenuta nel 1706, a più di ottantasei anni” -commenta l’autrice-. Un altro personaggio di elevata cultura e altrettanto liberi costumi è la marchesa Emilie du Chatelet (1706-1749), ammirata e amata da Voltaire che lei ebbe occasione di ospitare per quattro anni nel suo castello di Cirey. Qui nacquero le importanti opere di divulgazione scientifica realizzate da questa eccezionale figura che Voltaire stesso definì “la donna con la più grande disposizione per le scienze di tutta la Francia”. Purtroppo la sua vita si concluse precocemente. Lady Emma Hamilton (1765-1815) è un altro di questi personaggi femminili liberi e avventurosi: visse una grande passione e un lungo rapporto affettivo con Horatio Nelson, l’illustre ammiraglio inglese a cui diede anche una figlia. Ancora una delle “spregiudicate” che al suo tempo fece scandalo. Molto interessanti per le analisi introspettive anche i ritratti della contessa di Castiglione e di Wallis Simpson. L’ultimo cammeo è quello della messicana Frida Kahlo (1907-1954), un’artista da noi poco nota con una vicenda umana commovente e tutta da scoprire.

Insomma storie singolari, emotivamente intense di donne che non si dimenticano, arricchite ciascuna da una bibliografia esaustiva.

 

 

Adriana Schepis

Spregiudicate.Grandi donne

che hanno usato

il loro potenziale d’amore,

Imprimatur editore

Reggio Emilia 2015

  1. 124 Euro 13