Provarci ancora

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provaci_ancora_sam copiaCon il numero di gennaio si è chiusa la non breve vita di una rivista, Trieste Artecultura, che dal 1998 s’era assunta l’incarico di informare criticamente su quanto si muoveva in ambito culturale nella Venezia Giulia, senza limitarsi tuttavia a un così ristretto territorio, ma dando conto anche di incursioni fuori da esso, tanto più proponibili quanto più la gente è abituata a muoversi.

Una rivista o un giornale che sparisce accentua, forse anche più di altre attività costrette a chiudere, una sensazione di decadenza nella vita associata di una comunità, che vede con quella chiusura ridursi le possibilità d’informazione su cui può contare, e sicuramente constatare come sia leso con ciò il pluralismo che in una società libera costituisce un requisito essenziale del diritto di essere informati.

Chi scrive queste righe ha avuto l’onore e il piacere di dirigere per quasi quattro anni quella rivista e per questo è stato in queste settimane destinatario di molti messaggi di rincrescimento e di disappunto per la fine di quell’esperienza. Inevitabile pensare che se a tanto rammarico postumo avesse corrisposto la volontà di dare una mano finché la rivista era in vita, forse non saremmo stati nella necessità di piangerne poi la scomparsa. Comunque i giochi sono fatti, anche se a giudizio di alcuni di quelli che avevano alimentato il mensile c’è lo spazio per tentare di provarci ancora, con altri mezzi.

Abbiamo perciò pensato a una soluzione, del tutto gratuita per i lettori, quella di cui in questo momento state usufruendo. Sarà inoltrato periodicamente (tendenzialmente una volta al mese) a un elenco di persone, enti, associazioni e imprese che sono o si suppongono interessati agli argomenti che trattiamo, una copia elettronica della rivista che abbiamo chiamato Il Ponte rosso. Una soluzione semplice, che implica una serie di vantaggi tanto per chi la rivista la mette insieme, quanto per chi la può leggere.

La riduzione dei costi rispetto a una classica soluzione cartacea è il primo dato, al quale tra l’altro è associato un notevole risparmio di carta, il che ci consente di blandire le nostre inclinazioni per la difesa dell’ambiente. Risultano inoltre infinitamente più ridotti i costi di distribuzione. Tutto ciò, unito in particolare all’assoluta gratuità del lavoro di quanti scrivono gli articoli, consente di offrire ai lettori un prodotto di elevata qualità, senza chiedere loro nulla in cambio.

Il fatto che, valendoci di quanto è messo a disposizione dalle nuove tecnologie, ci consente di contenere di molto i costi non significa tuttavia che essi si azzerino. Per questa ragione chiediamo a quella frazione di nostri lettori che intende collaborare perché questa iniziativa si realizzi e perduri nel tempo di segnalarci la loro disponibilità ad aderire a un’associazione culturale senza fini di lucro che dovrebbe consentirci, nell’eventualità che essa venga effettivamente costituita, di proseguire nell’azione che con la pubblicazione di queste pagine abbiamo sperimentalmente iniziato. Il valore minimo di tale adesione sarà di trenta euro; invitiamo chi volesse farlo a farci conoscere la sua disponibilità mediante una mail da indirizzare a ilponterosso@libero.it.

Del medesimo indirizzo di posta elettronica potranno usufruire gli enti e le aziende (quali enti locali, agenzie, teatri, librerie, gallerie d’arte, singoli autori ed artisti) che intendessero farci conoscere il proprio interesse a promuovere la propria attività mediante l’utilizzo di spazi pubblicitari, indicando anche la cifra orientativa che annualmente fossero interessati a investire valendosi del supporto della rivista elettronica che ci proponiamo di realizzare.

Questa nostra iniziativa potrà avere seguito soltanto in presenza di un minimo di adesioni che, con le modalità di cui sopra, ci fossero anticipate da chi si dichiara disponibile. In assenza di ciò, inevitabilmente, l’iniziativa si fermerà qui, ma almeno potremo dirci che ci abbiamo provato.

 

Da: Il Ponte rosso n. 0, aprile 2015

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Autore: Walter Chiereghin