Quando le lupare sono rosa

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di Anna Piccioni

 

 

Don Marcello Cozzi, lucano, prete impegnato da decenni sul versante del disagio sociale, nell’educazione alla legalità e alla giustizia, nel contrasto alle mafie e nell’accompagnamento ai pentiti di mafia e ai testimoni di giustizia., e vicepresidente di Libera, associazione per la quale oggi coordina il tavolo nazionale di confronto ecumenico e interreligioso.

“Io non so se le lacrime delle donne sono tutte uguali. Non so se le lacrime delle incomprensioni quotidiane siano meno amare di quelle che rigano i volti quando la sottomissione annulla la loro dignità. Non so se faccia piangere di più la violenza di una cultura che impone l’amore come diritto di proprietà e come codice di regole a cui non mancare, o la violenza di chi toglie a vita perché a quel codice si è venuti meno e quell’amore è stato macchiato”

Amore sangue onore, parole che sembrano contrastanti, ma in questo libro sono tutte legate insieme. Giovani ragazze ancora adolescenti s’innamorano per la prima volta di giovani belli, affascinanti, disinvolti, che sembrano avere il mondo in pugno; danno sicurezza fiducia. è l’amore per tutta la vita! Non ci possono essere ripensamenti, marce indietro. Ma sposare un figlio della ‘ndrangheta vuol dire sposare tutta la famiglia, seguendo le loro regole le regole dell’ ONORE e se sgarri paghi con la vita

Marcello Cozzi ha voluto dare voce corpo nomi a quelle donne che sono “scomparse” perché hanno osato ribellarsi a una situazione insostenibile,per bisogno di libertà; e l’hanno pagata cara: rivelando i loro nomi e le loro storie: Cetta, Angela, Tita, Annunziata, Rossella; assieme a loro ricordare tutte quelle donne che sono state cancellate dopo che hanno osato sfidare l’onorabilità della famiglia. Sono le mogli che a un certo punto si sentono soffocare , sentono che stanno perdendo la loro dignità, che sono carcerate. Ma la cosa peggiore per loro è vedere che i tuoi aguzzini sono le mamme, le sorelle, le suocere, nonché tutti i maschi della “famiglia”. Tutti a guardia dell’onorabilità. Non c’è solidarietà tra le donne, non c’è pietas. Terribile immaginare di vivere in una famiglia dove non c’è possibilità di fidarsi .

è una situazione da “medioevo”, ma persiste ancora oggi. Marcello fa raccontare loro il vissuto attraverso le carte processuali, le prime denunce raccolte dai Carabinieri. Denunce che poi vengono ritrattate perché la donna ha deciso di ritornare a casa sperando in un “perdono”, inventando una “depressione” che non esiste lasciando pure che la considerino “pazza”; ma senza sapere che il suo destino è ormai segnato: deve sparire. Non è una metafora è proprio così. Queste donne non rientrano nemmeno nel lungo elenco dei femminicidi che ogni giorno sono perpetrati: la maggior parte di loro si “suicidano” ingerendo acido muriatico, così fanno credere i famigliari.

La donna torna a casa soprattutto per i figli, per paura che i figli possano prendere quella strada; spesso quando sono adolescenti accompagnano gli altri uomini della “famiglia” assieme al padre nei loro “affari”.

Quanta ingenuità in queste giovani donne che credono nell’amore, quell’amore che può salvare dal baratro, che può aiutare a redimersi. Ingenuità nel credere che l’Amore possa vincere sull’onore e il potere della “famiglia”

 

 

Copertina

 

Marcello Cozzi

Lupare rosa

Storie di amore sangue

e onore

Rubettino editore, 2019

  1. 140, euro 14,00