Ripartito il Progetto Ufo

| | |

di Daniela Sartogo

 

Come si sviluppa il processo creativo artistico? E come si contaminano a vicenda gli artisti e i luoghi in cui operano? A queste, e a molte altre domande legate a temi d’attualità, come l’ecologia e il rapporto tra arte, ambiente e collettività, cerca di dare risposta La Contrada con il progetto “Ufo – Residenze d’arte non identificate” dell’argentina Marcela Serli che, per il terzo anno consecutivo, permette di sbirciare, ancor più che dietro le quinte, dietro le menti di registi, attori, danzatori ben prima che ci sia anche solo un copione di scena: la fase “ideativa”.

Le residenze del resto questo fanno: consentono agli artisti, chiamati da lontano, a sperimentare e alimentare sul territorio la fase creativa. Ma permettono anche ai curiosi, agli addetti ai lavori, ai cittadini tutti, di osservare dal vivo come nasce uno spettacolo, come cambia attraverso l’interazione con una città, in questo caso, Trieste. Il progetto UFO, nato nel 2018 nell’ambito del Bando Residenze artistiche/Artisti nei territori, promosso dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dal MIBACT, ha anche quest’anno tra i partner l’Università degli Studi di Trieste, la SISSA, l’ICTP, il Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare, Trieste Contemporanea, Stazione Rogers e, novità 2020, Elettra Sincrotrone Trieste e il Polo Giovani Toti, che oltre a fornire gli spazi fisici, interagiscono con gli artisti, condividendo studi, arte e ricerca. Coinvolti per l’occasione artisti di grande calibro come la pluripremiata coreografa Chiara Bersani (Premio Ubu miglior nuova attrice 2019) insieme ai collettivi Crib, Domesticalchimia e Arianna Pozzoli, selezionati tra le oltre quaranta risposte alle call mandate in tutta Italia questa primavera, rivolte agli artisti under 35. Gli artisti, al termine del periodo di residenza, restituiranno al pubblico quanto appreso, sia attraverso delle performance sia attraverso degli incontri.

La prima residenza ha visto la partecipazione, qualche settimana fa, di Crib, un collettivo vincitore del Premio della critica “direction under 30″ 2018, formato da Carolina Ciuti, Beatrice Fedi e Roberto Di Maio, che, dopo aver lavorato negli spazi della Contrada, della Sissa e di Elettra Sincrotrone – grazie allo scambio e al confronto con la biofisica di Elettra, Loredana Casalis, e la neuroscienziata della Sissa, Domenica Bueti – ha potuto finalmente portare alla luce, nello spazio della Stazione Rogers, un progetto che aveva “in cantiere” da più di un anno –  attraverso una restituzione pubblica, chiamata anche “atterraggio” – contaminato ora dalla loro permanenza a Trieste.

La performance “T=Wins”, ispirata ad un fatto realmente accaduto, la missione spaziale NASA dei gemelli astronauti Scott e Mark Kelly e gli effetti di un anno in orbita sul corpo umano aveva come unica pecca un lieve disagio di acustica (dovuta allo spazio) ma i trenta minuti di restituzione hanno trasmesso tutta l’emozione di un gruppo di giovani che da anni serba in cantiere un’idea (palpabile alla fine la commozione sul palco). Le due ballerine oscillando inizialmente “a tempo” hanno iniziato ad andare fuori sincrono. Attraverso l’utilizzo di uno schermo, hanno restituito uno spazio-tempo distanziato tra le due protagoniste, reso attraverso una testimonianza presente e una voce fuori campo “futura” che raccontava il passato. Riuscitissimo l’effetto distorto della percezione temporale.

I prossimi Ufo in arrivo dal 2 all’11 ottobre con Domesticalchimia e la pluripremiata Chiara Bersani dal 17 al 23 ottobre.