SAVIANO INCONTRA I GIOVANI

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di Annamaria Brondani Menghini

 

In una città blindata da centinaia di uomini delle forze dell’ordine, in attesa della sfilata di due cortei contrapposti, i neofascisti di Casa Pound e un eterogeneo insieme di organizzazioni e cittadini antifascisti, ha avuto luogo a Gorizia l’evento clou dell’intero Festival èStoria 2015, giunto all’XI edizione, quest’anno ruotante attorno al tema “Giovani”: l’incontro degli studenti delle scuole superiori regionali con lo scrittore Roberto Saviano. Con i ragazzi Saviano si è confrontato su legalità, stupefacenti e impegno civico, a partire dal suo ultimo libro ZeroZeroZero , che è stato donato loro grazie al provento del Premio Friuladria ricevuto per la produzione saggistica dello scrittore.

Significativo che l’incontro sia avvenuto il 23 maggio, giorno dedicato a livello nazionale al tema della legalità e nel quale ogni anno si commemorano, a Palermo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Alle domande di alcuni dei 700 studenti delle superiori aderenti al progetto “è ciò che si impara che fa la differenza”, Saviano ha risposto parlando della sua difficile e dolorosa vita di uomo pubblico, posto sotto scorta da dieci anni, dalla pubblicazione cioè di Gomorra, e costretto a vivere come un carcerato o un malato, senza essere né carcerato né malato. Proprio questa è la ragione per la quale ha dedicato ZeroZeroZero a tutti i carabinieri della sua scorta, per le migliaia di ore trascorse con loro, perché sono stati loro a consentirgli la serenità dello scrivere. In tutto questo tempo i libri gli sono serviti a dare valore alle cose, un attimo prima di perderle. Da qui l’invito a conoscere, ad approfondire, a darsi tempo per capire i complessi fenomeni della realtà contemporanea e della criminalità, che sono in grado di produrre enormi arricchimenti a chi traffica in droga e fumo di vario tipo, spargendo ovunque violenza, nel rispetto rigoroso di regole proprie delle organizzazioni malavitose mondiali. Da qui, ancora, l’appello rivolto ai giovani a studiare e a non sperimentare le droghe, che portano alla devastazione del corpo e della mente e la sollecitazione a guardare alla storia come strumento capace di farci misurare con noi stessi. E poi la raccomandazione a rinunciare al lamento, che è ciò che i poteri vogliono. Da ultimo, forte e convinto, l’incitamento finale rivolto ai tantissimi giovani presenti a trovare il proprio talento e a dargli spazio, nella convinzione che, se lo puoi sognare, lo puoi anche fare.

Dispiace tuttavia dover registrare che l’arrivo a Gorizia dello scrittore sia stato accompagnato dall’iniziale irritazione, poi superata, del sindaco Ettore Romoli, pur riconoscendo egli allo scrittore uno spessore di forte rilievo e richiamo. Tale irritazione si è aggiunta alla vivace polemica, poi rientrata, tra il curatore del Festival èStoria Adriano Ossola e lo stesso sindaco circa l’indisponibilità del Comune di Gorizia di concedere gratuitamente l’utilizzo della platea del Teatro Verdi per la lectio magistralis del sociologo Zygmund Bauman, che ha inaugurato l’edizione 2015 del Festival èStoria. A tale proposito, Adriano Ossola non ha taciuto il fatto che le istituzioni di Pordenone sostengono Pordenonelegge offrendo gratuitamente a disposizione gli spazi.

Le polemiche, tuttavia, non hanno scalfito il messaggio lanciato ai giovani da Gorizia. Sul suo profilo Facebook lo scrittore ha scritto infatti: “Gorizia è una città che porta i segni della grande storia nell’identità molteplice della sua cittadinanza, nel suo essere rivolta a Ovest e ad Est contemporaneamente. Sono felice di partecipare a quest’evento che lega storia a narrazione, che indugia nel racconto per approfondire il passato. Sono felice perché a Gorizia incontrerò i giovani, a cui è giustamente dedicata l’edizione di quest’anno. Agli oltre 700 studenti che avrò davanti spero di riuscire a trasmettere la curiosità di vedere dietro la realtà rappresentata. Di andare oltre la superficie: di rompere il ghiaccio”.

L’attesa di Saviano è stata largamente compensata dall’interesse dei tantissimi presenti all’incontro, che gli hanno tributato una vera e propria standing ovation, e che si sono pazientemente messi in fila per assicurarsi un autografo.