Volti dall’Africa

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di Francesca Schillaci

 

Un’Africa diversa, emancipata nella sua identità sociale e individuale è rappresentata dai ritratti dei tre fotografi africani più famosi a livello internazionale, Seydou Keïta, Malick Sidibé, Samuel Fosso, che espongono per la prima volta in Italia i loro lavori al Magazzino delle Idee di Trieste nella mostra “Ritratti africani”, visitabile fino all’11 giugno 2023. Curata da Filippo Maggia e prodotta da ERPAC del Friuli Venezia Giulia, la mostra presenta oltre cento fotografie in bianco e nero, segno caratteristico che accomuna i tre grandi artisti in una sorta di “staffetta”, come l’ha definita il curatore Filippo Maggia, che coinvolge l’intero itinerario dell’esposizione. Gli scatti di Seydou Keïta coprono il periodo storico che ha portato il Mali all’indipendenza nel 1960, anni di transizione di un popolo che ricerca una nuova identità. Keïta coglie gli aspetti specifici di questi cambiamenti mettendosi a disposizione della gente, ritraendo bambini, donne e uomini in posa di fronte a dei fondali che lui stesso crea per esaltare la dignità dei loro sguardi nel momento in ci vengono rappresentati per quello che si sentono di essere. Le persone indossano sia abiti tradizionali della loro cultura, sia vestiti occidentali come pantaloni a zampa d’elefante, gioielli e acconciature curate.

Malick Sidibé arriva immediatamente dopo l’indipendenza del 1960 e si sente chiamato a fermare quel tempo successivo a una lotta dove il clima effervescente e lo sguardo rivolto oltre l’Africa, si rifà alle nuove mode europee senza sentirsi più sottomessi. I soggetti prediletti negli anni Settanta per Sibidé sono i giovani, la loro esuberanza, la ricerca di un’emancipazione sociale e individuale che li vede alle feste nelle discoteche fino all’alba, a cavallo di motociclette in gruppo vicino a madri e bambini che portano invece abiti tradizionali.

Allo stesso modo, Samuel Fosso si pone come ultima staffetta di questo percorso fotografico che completa ed esalta la condizione storica dell’Africa. Quando Fosso nasce molti paesi africani hanno già ottenuto l’indipendenza e le fotografie che il grande artista ci offre raccontano una società come teatro dell’immaginazione, dove ragazzi con pantaloni a zampa e imitazioni delle copertine degli LP, sono i protagonisti dei ritratti che l’artista ferma in un’immagine definitiva. In Fosso è possibile notare come l’indipendenza ottenuta dai paesi si sia già ampiamente consolidata nelle identità dei suoi modelli, quasi a suggerire una ricerca sempre maggiore di un’indipendenza anche individuale che guardi con fierezza alla propria storia e alla propria dimensione. Le fotografie di Fosso indagano la volontà di trasmettere fortemente questa dignità andando oltre la “messinscena”. Grazie all’abilità straordinaria di questi tre artisti, la mostra “Ritratti africani” immortala le aspirazioni, le mode e le evoluzioni di una società che muta velocemente il suo disegno storico, politico e culturale a partire dagli anni Cinquanta fino agli anni Settanta, attraversando lotte per l’indipendenza di alcuni paesi, come il Mali, per mostrare anche il desiderio dei giovani, di una cultura fresca e nuova, di guardare ai propri coetanei europei nelle imitazioni e nella consapevolezza di poter essere al passo con i tempi del rock ‘n roll e della libertà di espressione.

 

1.

Malick-Sidibé

Amici che combattono

con le pietre

1976

Courtesy-Jean Pigozzi

African Art Collection and

Galerie-Magnin A Paris