A Perugia parlando di pace

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L’Università di Stranieri di Perugia ha messo on line (https://www.unistrapg.it/it/ricerca/perugia-stranieri-university-press/catalogo-perugia-stranieri-university-press) la miscellanea Parole di pace, a cura di Francesca Ghezzo, che raccoglie i contributi alla giornata di studi Parole di pace. Azioni, scritti e pensieri per un mondo nuovo tenutasi presso l’Università per Stranieri di Perugia il 26 marzo 2021, ai quali si aggiungono elaborati successivi che aiutano a definire un punto di vista eclettico e multiforme,sul tema della pace e della nonviolenza.

Qui di seguito riportiamo parte dell’introduzione. Il volume, scrive Ghezzo, pone come obiettivo quello di esplorare la tematica del pacifismo e della nonviolenza in letteratura, spaziando dall’ambito teorico a quello più propriamente letterario, con una breve incursione finale in terreni affini, ovvero quello della pittura e del cinema, forme d’arte complementari al linguaggio letterario. […] La prima parte è dedicata a coloro che si sono spesi per la promozione di un vivere comunitario fondato su basi di pace e democrazia, nel tentativo non solo di teorizzarne i contenuti, ma anche di fornire un metodo per perseguirli. Da Aldo Capitini a Ekkehart Krippendorff, passando per Alexander Langer e Norman Angell, in una prospettiva che mette in luce il dialogo e la ricerca che ha portato pensatori differenti, per provenienza e impegno, a far progredire le nostre società sulla lunga via della pace e della giustizia sociale. Il medesimo intento è riscontrabile nelle pagine di autori, italiani e stranieri, che attraverso l’elaborazione artistica sono stati in grado di descrivere il forte sentimento di antimilitarismo, insieme all’insopprimibile desiderio di pace che certamente le vicende dello scorso secolo hanno indotto negli animi dei popoli europei. Partendo dalle storie nate espressamente dall’esperienza traumatica della guerra, spazieremo dalla narrativa di autori come Giuseppe Dessi e Bertha Von Suttner, per approdare alla lirica di Danilo Dolci e all’esperienza peculiare di Henri Barbusse. Per non limitare il nostro spettro visivo all’ambito letterario, un ultimo capitolo virerà brevemente sul versante dell’arte figurativa, dove al termine di una panoramica sugli autori principalmente del Novecento, ci faremo accompagnare dalle opere pittoriche dell’artista contemporaneo Alberto Mesiano, in grado di fondere le suggestioni del passato con una prospettiva fortemente radicata nella nostra attualità. La conseguente incursione nel mondo del cinema farà da ponte tra le suggestioni che la guerra (e il conseguente desiderio di pace) ha generato attraverso i lunghi anni dello scorso secolo, cosi ricco di trasformazioni e accadimenti da essersi guadagnato l’appellativo di Secolo breve. Questo l’elenco degli autori e dei temi: Gabriele Rigano si occupa degli “incontri e scontri” di Capitini e Gentile; Giampaolo Carbonetto di Ekkeart Krippendorff, tra i protagonisti del ’68 in Germania; Fulvio Senardi di Norman Angell, l’autore della Grande illusione; Marco Boato di Alexander Langer; Giovanni Capecchi delle “scritture di pace” nei contesti di guerra della storia italiana degli ultimi due secoli; Sandra Covino di Henry Barbusse, l’autore del Fuoco (1916); di Bertha von Suttner scrive Remo Castellini e di Danilo Dolci Francesca Ghezzo; Daniele Mannu presenta Giuseppe Dessì e Luca Montanari Hans Küng; Fabio Milelli tocca il tema del cinema e Michelangelo Cardinaletti approfondisce il tema dell’«armonia fra i popoli secondo Ennio Morricone»; di Alberto Mesiano scrive Monica Paggetta e il torinese Centro Studi “Sereno Regis” conduce un’ampia disamina della potenzialità pedagogica del cinema e delle arti per una cultura della pace.