ARTISTA, SOLDATO, SCRITTORE

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PCD 1PCD 2In mostra la vita e l’opera di Paolo Caccia Dominioni

 

Personalità poliedrica e di vasti interessi quella di Paolo Caccia Dominioni, che ha attraversato quasi per intero il Novecento in posizioni sovente di prima linea (nel senso proprio militare del termine), lasciando una cospicua traccia del suo passato in documenti, disegni, libri, progetti architettonici e di design oggetti che costituiscono la gran mole di materiali – oltre seicento pezzi – presentati ora in una mostra attualmente a Trieste e Udine, in tre sedi espositive, dopo aver toccato tra il 2013 e l’anno successivo Gorizia e prima di un trasferimento a Bruxelles dove sarà visitabile a partire dal prossimo 3 e fino al 17 novembre. La rassegna triestina si è avvalsa dell’approfondimento storico curato dall’ammiraglio di squadra Ferdinando Sanfelice di Monteforte e della curatela, per la parte africana, dello scrittore e saggista Khaled Fouad Allam.

Nato da una famiglia di antica nobiltà a Nerviano (Milano) nel 1896, fu indotto ad interrompere gli studi di Ingegneria dall’intervento dell’Italia nel 1915, allorché si presentò volontario, inquadrato tra i bersaglieri, frequento successivamente il corso allievi ufficiali e fu impegnato quindi sul fronte orientale, dove fu ferito e guadagnando una prima decorazione al valor militare. Terminò la guerra in una guarnigione in Libia, dov’era stato trasferito dopo che suo fratello, ufficiale degli alpini, cadde in combattimento. Rimpatriato, completò gli studi e, dopo un’iniziale adesione al Fascismo, se ne allontanò trasferendosi in Egitto nel 1924 dove iniziò l’attività professionale, progettando edifici in molte località del Medio Oriente. Richiamato una prima volta alle armi nel 1931, fu congedato col grado di capitano, ma fu richiamato di nuovo nel 1935 per partecipare alla guerra di Etiopia. Richiamato nuovamente alle armi allo scoppio del secondo conflitto mondiale, come ufficiale del Genio guastatori, fu impegnato per tutta la durata della campagna in Africa settentrionale, dove si procurò una decorazione da parte del generale Rommel e una medaglia d’argento al valor militare. Dopo l’8 settembre ’43 entrò nella Resistenza operando nelle unità combattenti fino a divenire Capo di stato maggiore delle formazioni lombarde di Giustizia e Libertà, guadagnandosi un’ulteriore medaglia di bronzo al valor militare. Nel dopoguerra ritornò al Cairo dove ebbe l’incarico di progettazione e costruzione del sacrario militare italiano di El Alamein, esempio unico di architettura italiana monumentale nel deserto africano. Rientrato in patria nel 1958, affiancò all’attività professionale quella di scrittore, con la quale illustrò le sue memorie di combattente, conseguendo anche il premio Bancarella per il suo Alamein 1933-1962, pubblicato in prima edizione da Longanesi nel 1962. Si spense a Roma, all’Ospedale militare del Celio, a 96 anni , nel 1992. Nel sessantesimo anniversario della battaglia di El Alamein, nel 2002, gli fu conferita la medaglia d’oro al valore dell’Esercito alla memoria.

Oltre che architetto, soldato e scrittore, fu pittore e formidabile illustratore e soldato. “Un artista” ha affermato il critico Philippe Daverio, che nell’ambito della mostra ha tenuto un’affollatissima conferenza alla Biblioteca Statale di Trieste “che se non avesse tanto combattuto, sarebbe oggi riconosciuto tra i massimi del ‘’900 italiano”.

Com’è ampiamente documentato in mostra, Caccia Dominioni dimostrò infatti una grande modernità espressiva nel disegno, nell’illustrazione e in pittura, nel cui ambito seppe raccontare e interpretare, grazie all’essenzialità del segno grafico e pittorico e alla sintesi della parola scritta, da “cronista” di assoluta avanguardia, le guerre e i diversi accadimenti del ‘900. La rassegna testimonia ciò con una ricca sequenza di disegni e dipinti dedicati alla Grande Guerra, provenienti dai Musei Provinciali di Gorizia e da collezioni private, in un momento culturale ancora legato all’eclettismo e al Liberty. Altrettanto si può dire per i libri scritti e illustrati da Dominioni: a partire da 1915 – 1919 (Longanesi; Mursia), composto in epoca dannunziana con antesignano taglio giornalistico, per arrivare a El Alamein (Longanesi; Mursia), Amhara (Plon, Paris), Takfir (Alfieri; Longanesi; Mursia), Ascari K7 (Mursia), Alpino alla macchia (Cavallotti; Libreria Militare), Casa del perduto amore (Il Cairo, H. Urwand & fils; San Floriano del Collio, Formentini), Le trecento ore a Nord di Qattara (Longanesi; Libreria Militare), La frana del San Matteo (Cavallotti) e via dicendo, scritti da un’intelligenza razionale e nel contempo capace di fantasticare, ma in un linguaggio sintetico e d’avanguardia. E altrettanto va detto per i disegni, i quadri e le illustrazioni realizzati successivamente agli anni Venti da Dominioni, che Hugo Pratt, considerato oggi uno dei più grandi illustratori al mondo, ammirava profondamente come proprio maestro.

La sintesi dei volumi e un moderno concetto di forma-funzione sottolineano anche le sue architetture civili e monumentali, spesso connotate dall’arco, forse in memoria dei lunghi anni trascorsi in Africa, dove altrettanto abile e competente si dimostrò nelle costruzioni stradali e minerarie e nei progetti di ingegneria idraulica per l’Alto Nilo. Nei progetti architettonici aderì a un sobrio stile razionalista e dimostrò ancora il suo spirito d’avanguardia per esempio nel progetto per il Villaggio turistico di Riva dei Tessali (Taranto), inserito in un paesaggio boschivo senza abbattere alcun albero, ma adattando anzi armonicamente e con eleganza le nuove edificazioni alla natura, nel più assoluto, ecologico e antesignano – eravamo tra gli anni ‘60/’70 – rispetto per l’ambiente: solo per questo motivo l’architetto-artista potrebbe essere considerato un grande mentore antesignano della modernità, come lo fu per altro sul piano umano e sociale, intrattenendo un rapporto amichevole e paritario con tutti, compresi i suoi commilitoni, i soldati e gli Ascari, che ebbe a fianco nella campagna d’Etiopia, nel secondo conflitto e per il recupero delle salme dei caduti, anticipando così, istintivamente e a suo modo, un moderno concetto di globalizzazione.

 

Biblioteca Statale “S. Crise” di Trieste

Spaziocavana Zinelli&Perizzi Trieste

Caserma Guastatori Berghinz Udine

Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra

Mostra a cura di Marianna Accerboni

prorogata fino al 17 ottobre

In mostra è in vendita il video Ritratto inedito in otto interviste ideato da Marianna Accerboni per la regia di Elio Velan

 

 

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Al tempo della campagna in Africa Settentrionale

 

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Paolo Caccia Dominioni

Notturno

Tecnica mista su carta, 1917