Chantal Vey sulla strada di Pasolini

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di Massimo Premuda

 

C’è tempo fino al 24 giugno per visitare al DoubleRoom arti visive di Trieste la mostra “Io so…”  dell’artista francese Chantal Vey che raccoglie i suoi ultimi lavori ispirati alla vita e all’opera di Pier Paolo Pasolini. La personale, a cura di Massimo Premuda e Massimiliano Schiozzi, rientra nella cornice delle celebrazioni dei 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini e nell’ambito della decima edizione del festival Varcare la frontiera_#100PPP dedicato proprio all’autore di Casarsa della Delizia, organizzato dall’associazione Cizerouno in collaborazione con la Casa dell’Arte di Trieste.

La mostra presenta opere dalla trilogia video-fotografica “contro-corrente”, dal ciclo di opere su carta a matita e inchiostro Writing Performances, e per la prima volta in assoluto la mappa visivo-mentale del romanzo incompiuto Petrolio. In occasione della mostra è stato presentato inoltre per la prima volta in Italia il volume d’arte contro-corrente_Sur la route de Pier Paolo Pasolini” di Chantal Vey con testi di Roberto Chiesi, David Grieco e Guido Mazzon, che racconta il road trip dell’artista francese lungo le coste italiane, realizzato tra il 2014 e il 2017, ripercorrendo al rovescio l’itinerario del diario di viaggio La lunga strada di sabbia di Pasolini, scritto tra il giugno e l’agosto del 1959, in cui l’autore percorse la costa italiana al volante di una Fiat 1100: da Ventimiglia alla Calabria e poi, spinto da una specie di “ossessione deliziosa”, fino al comune siciliano più meridionale, per risalire infine la costa orientale e arrivare a Trieste e per concludersi al confine di San Bartolomeo di Muggia. Nel 2014 Chantal fu per la prima volta a Trieste per intraprendere al volante del suo furgone l’itinerario percorso da Pasolini sessant’anni prima, iniziando però dalla regione dell’infanzia del giovane poeta e regista friulano e concludendolo con il ritorno a casa in Francia, per rivisitare così i luoghi pasoliniani à rebours, controcorrente.

L’esposizione multimediale si è aperta con la durational performance “Io so… omaggio a Il romanzo delle stragi di Pier Paolo Pasolini” in cui l’artista seduta al tavolo ha letto a voce alta e scritto a inchiostro l’intero articolo di Pasolini raccolto in seguito nel volume Scritti corsari. Su questa azione Chantal afferma che: «In questa performance scrivo l’intero articolo Il romanzo delle stragi, pubblicato su Il Corriere della Sera, il 14 novembre 1974, in cui Pasolini denunciò ferocemente la politica italiana dell’epoca. Ha osato dire forte e chiaro: “conosco i nomi dei responsabili… Ma non ho prove né indizi…” Per circa un’ora, leggo il testo ad alta voce, parola per parola, concentrandomi sulla scrittura che procede alla cieca. Le linee si sovrappongono, le parole, una dopo l’altra, si sovrappongono, nascondono il significato per diventare linee intrecciate… La scrittura diventa una traccia e il gesto un’eco di ciò che Pasolini ha evocato».

 

 

Chantal Vey, nata in Francia nel 1970, vive e lavora a Bruxelles. Si è specializzata in fotografia, dopo aver studiato Storia dell’Arte a Lione, adottando il nomadismo come forma di lavoro, con esplorazioni in Europa e Cina, viaggiando e camminando altrove. Negli ultimi anni il suo approccio è stato più specificamente orientato alle esplorazioni ai confini dei territori: nel 2010, il road trip “aRound Belgium”, seguendo i milletrecentottantasei chilometri del confine belga con il suo piccolo furgone trasformato in una casa mobile, e dal 2014 con “contro-corrente”.

 

 

DoubleRoom arti visive

via Canova 9, 34129 Trieste

lunedì > venerdì 17-19

349 1642362 – doubleroomtrieste@gmail.com

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