Cuori di carta: ragazzi fragili e fortissimi

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di Anna Calonico

 

Una storia ha sempre una fine, ma è più bello se il finale è aperto, non trova?

 

Tra le tante proposte per giovani lettori che offre il catalogo Einaudi Ragazzi ce n’è uno, Cuori di carta, che mi ha incuriosita per la trama in quarta di copertina. L’autrice è Elisa Puricelli Guerra, milanese che vive a Londra, scrittrice e traduttrice di libri per ragazzi, ospite di Mare di Libri proprio nel 2012, l’anno in cui è stato pubblicato questo romanzo che narra dell’incontro tra due quindicenni attraverso un messaggio nascosto in un libro, espediente simile a quello di Ciao tu, indovinami, scoprimi, sappimi scritto a quattro mani da Beatrice Masini e Roberto Piumini del 2014.

Si tratta dell’ennesimo distopico per ragazzi, che mentre condanna il mondo immaginato biasima il mondo reale. È evidente che la formula funziona perché, da Hunger games a 1984, da Divergent a Il signore delle mosche, passando per mille altri, la critica e il pubblico non sono ancora stufi, ed evidentemente nemmeno gli autori, che continuano ad inventarsi trame più o meno raccapriccianti.

Il testo della Puricelli Guerra non lo è per niente, anzi, da un inizio tanto piatto da rischiare di essere noioso passa ad una narrazione divertente e lievemente romantica, non splendida, ma tutt’altro che spaventevole. Sembra che Dan e Una, nomi fittizi dei due scrittori di biglietti, si trovino in un normale collegio. Pian piano, viene fuori che si tratta di un collegio per ragazzi “difficili”, qualunque cosa voglia dire questa parola riferita a degli adolescenti, ma nonostante le loro difficoltà Dan e Una riescono a trarre il meglio da quella corrispondenza e, senza mai vedersi, si innamorano e si aiutano, si raccontano, si comprendono e si confessano.

Oltre a loro, ci sono i loro prodi compagni: Jolanda, fiera e sincera amica di Una, e Porthos e Aramis come moschettieri di Dan. I veri nomi non vengono mai svelati: del resto, nel collegio non si possono usare, ma Dan e Una, appassionati lettori, decidono di soprannominare se stessi e i loro amici in base ai personaggi dei libri. La salvezza terapeutica della letteratura, così come quella della scrittura, è ben presente, ma si capisce soprattutto che la salvezza viene da un’amicizia che appoggia e che consola, che comprende e che consiglia, non giudica ma ascolta. E che ha il coraggio di andare a scoprire la verità nei sotterranei dell’istituto, naturalmente.

Ho letto distopici ben più tremendi di questo, ma Cuori di carta mi ha colpito perché, per l’ennesima volta nella narrativa per lettori in erba, fa riferimento all’impossibilità di capirsi tra ragazzi e adulti, e alla ferrea convinzione dei grandi che i giovani vanno plasmati secondo le idee, a volte malsane, crudeli e persino puerili, dei loro genitori.

«Ci considerano “difettosi” e allora? Chi se ne frega! Le cicatrici sono come i segni di guerra che gli indiani si dipingono sulla faccia prima della battaglia, si esibiscono con orgoglio. Non si devono nascondere».

Il finale mi ha fatto pensare ad un altro libro della Masini, Bambini nel bosco, perché i ragazzi riescono a trovare, per fortuna, almeno un figura di adulto positivo, di cui potersi fidare, almeno uno disposto a trattarli da persone con sogni e convinzioni degni di venir rispettate; però può ricordare anche il più famoso (ma meno riuscito, a mio parere) Maze runner, per via dell’esperimento che cancella la memoria ai concorrenti del labirinto.

Nelle ultime pagine, nonostante il “lieto fine”, viene una gran rabbia, perché i protagonisti decidono di cavarsela senza i grandi, come in Anna di Ammaniti: è come se dicessero “Grazie dell’aiuto, Segugio, hai fatto un buon lavoro, ma noi stiamo meglio da soli”. Che tristezza! Anche se stiamo parlando soltanto di un romanzetto, mi chiedo se riusciremo mai a prenderci cura davvero dei nostri ragazzi: «Ma non possiamo opporci, gli adulti, alla fine, fanno sempre quello che vogliono. Lo so per esperienza. Fanno scoppiare le guerre. Distruggono il mondo» (p.91).

Questo libro non risponde, ma il finale è aperto: chissà, forse sì, ci riusciremo…

 

 

Elisa Puricelli Guerra

Cuori di carta

Einaudi ragazzi, Trieste 2012

  1. 224, euro 12,00

età: + 12