Dante e l’innocenza

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Cos’è “Innocenze. La Commedia di Dante di Francesco Carbone”? È un solo “flusso di coscienza” che dà figura alle tre cantiche del Poema di Dante in 34 tavole, con un contrappunto di 33 variazioni sulla Crocifissione: 67 tavole in tutto, dunque, che intrecciano a due voci un solo pensiero: che il viaggio di Dante è stato possibile per il sacrificio di un Innocente, che la figura del Cristo è il centro continuamente sfiorato, sempre richiamato.

Francesco Carbone imita la pratica dei miniaturisti che ornavano le copie più preziose del Poema prima dell’invenzione della stampa: anche lui disegna figure sul libro di Dante: sopra diverse copie della Commedia, tutte interrogate e segnate dalle tracce di una lettura mai smessa, ripetuta e da ripetere ancora.

Dai bordi, le immagini hanno preso anche gran parte dello spazio delle pagine sovrapponendosi al testo, riprendendo episodi anche di canti immediatamente precedenti e seguenti. L’autore ha così spesso raccolto sulla stessa tavole “miniature a matita” che, disegnate in punti diversi del Poema, sono state riportate su tavole “compendio”, che vorrebbero ridare il suono di ogni lacerto della Commedia come una conchiglia restituisce il suono del mare.

Si alternano alle pagine miniate, le Crocifissioni: variazioni sul tema più centrale dalla pittura occidentale. Qui sono state pensate come uno spazio psichico – i fondi sono sempre bui, notturni – in cui vicino al Crocifisso passano o restano uno o più cavalli.

Nella Postfazione al Catalogo (Francesco Carbone, Innocenze, Libreria del Ponte rosso 2023), Maria Grazia Ciani su questo ha scritto: «Ai piedi della croce non vi sono donne velate e gementi, non vi sono i discepoli, attoniti e atterriti. Ci sono soltanto i virtuosi – come li chiamò Dante – cavalli. Non agnelli che ispirano tenerezza e pietà, ma, quasi a sorpresa, l’animale che suggerisce, insieme all’innocenza, anche la forza e che, nell’occhio imperscrutabile, nasconde il mistero. Mistero della Croce. Talora si allontanano volgendo il capo all’indietro, ma sono sempre lì, a guardia, eccezionali custodi posti a difesa, non a commiserazione».

Con questo suo più recente lavoro, l’artista riprende e conclude il percorso iniziato con Pictura Dantis (catalogo sempre pubblicato da Libreria del Ponte rosso nel 2021) in occasione del 700° della morte del Poeta, mostra che è stata presentata a Trieste, Cormons, Pola, Muggia che aveva offerto anche l’occasione per una serie di incontri con importanti studiosi dell’opera di Dante e della sua presenza nella cultura contemporanea.

La mostra itinerante “Innocenze. La Commedia di Dante” verrà inaugurata a Gorizia, il 24 marzo al

Kulturni dom di Via Brass, con la presentazione di Walter Chiereghin. Resterà aperta fino all’11 aprile, per essere riproposta – come “Pictura Dantis” – in altre città della regione e in Croazia. È frutto di un progetto della Società Dante Alighieri – Comitato di Gorizia con il patrocinio delle Università degli Studi di Trieste e di Pola. Anche questa, grazie in particolare alla collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste, sarà occasione di incontri con esperti dell’opera di Dante e dell’arte in particolare medievale.