Di gran carriera, ma con leggerezza

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di Silva Bon

 

Certamente mancava un libro scritto al femminile sul mondo complesso e complicato che vive come un organismo proprio e speciale all’interno delle grandi aziende, negli uffici, nei corridoi, ai piani alti, come nelle sale mensa, negli spazi di disobbligo…

Bettina Todisco, lei stessa esperta testimone, offre al lettore delle pagine molto gradevoli sulle dinamiche che si intrecciano tra i vari manager, operatori, direttori, impiegati, fattorini, tecnici, uomini e donne: sono racconti brevi e accattivanti, quelli raccolti nel libro che già dal titolo propone un punto di vista critico e un programma di lettura polemico.

I testi sono pieni di umorismo, di ironia, proprio quelle doti che aiutano senz’altro a superare tutti gli intoppi, le difficoltà relazionali, le delusioni, le speranze mancate, le insidie, che subdolamente nascono e si sviluppano nel mondo impiegatizio. In primo luogo la stessa Autrice, acuta osservatrice disincantata, mette in atto il giusto distacco per salvare sé stessa dal pericolo di una caduta di sicurezza e autostima.

La vita delle/nelle aziende è difficile, ci spiega Bettina Todisco, e il suo sguardo pessimista ma lieve si sparge su una umanità, quella rinchiusa nei grandi palazzi di produzione tecnica e burocratica, con segnali quasi didattici. Lei parla di cose serie con leggerezza. Quella leggerezza che Italo Calvino nelle Lezioni americane insegna: Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore. Infatti lei fa sorridere il lettore, e al tempo stesso lo invita a riflettere, a cogliere le debolezze, le meschinità, le possibili cadute o i coinvolgimenti negativi, in cui potrebbe imbattersi e da cui gli insegna a difendersi, quando metterà piede in un ufficio.

Non servono le competenze, sembra dire l’Autrice, io narrante, panopticon foucaultiano su un mondo chiuso: Non fai parte del “giro dei soliti noti”, non ti vendi? Non mi stancherò di ripeterti che non ti è concesso far carriera. I tuoi meriti e le tue competenze in azienda rischiano solo di far ombra al mediocre per appartenenza. E proprio per le competenze che tu hai e lui non ha, sarai accantonata o accantonato. Fattene una ragione!

L’amarezza venata di ironia, che rasenta lo scoramento e il sarcasmo, è molto concreta, realistica, attuale. Eppure i riferimenti colti che il Libero Scrittore, alias Il delatore, alias Bettina Todisco, propone e da cui trae spunto per considerazioni morali conclusive, dopo ogni stupefacente episodio, risalgono addirittura al grand’uomo rinascimentale che era stato Niccolò di Bernardo dei Machiavelli; e ancora ad un grande scrittore triestino del Novecento, Giorgio Voghera, che pubblica nel 1959 il suo Come far carriera nelle grandi amministrazioni.

All’insigne Libero Poverelli, pseudonimo dietro cui si nasconde, ma non troppo, proprio Giorgio Voghera nel suo pamphlet del 1959, va la dedica e il riconoscente grazie dell’Autrice.

 

 

Bettina Todisco

Il galateo del carrierista

Come fare carriera in Azienda

senza averne merito

Il seme bianco, Roma 2018

  1. 145, euro 14,90