Easy – Un viaggio facile facile

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Easy – Un viaggio facile facile (Andrea Magnani, Italia, Ucraina, 2016).

Recensione di Pierpaolo De Pazzieasy

È un film molto inconsistente, difficile prenderlo solamente un po’ sul serio.

Isidoro detto Easy (Nicola Nocella), grassone depresso perché parlare di freak out fa figo, ex campione di kart, si fa fregare dal fratello, un imprenditore / faccendiere interpretato come in una farsa per la TV da un Libero de Rienzo fuori forma, che lo convince a guidare un carro funebre per riportare a casa, in Ucraina, la bara di un operaio morto sul lavoro.

Il viaggio, che nell’idea paga un tributo soprattutto ai road movie di Kaurismaki, offre il pretesto per inanellare poche idee sui paesi attraversati, che paiono francamente scelti quasi a caso, o solo per motivi economici di produzione. Nessun tentativo di analisi di quei contesti, nessun tentativo di introspezione del protagonista, nessuno sforzo di farci vedere il mondo come potrebbe vederlo lui: il disagio mentale è puro pretesto.

C’è poco altro da aggiungere, se non che una buona mezz’ora di film è tenuta assieme da equivoci, imbarazzi e rumori creati da un attacco di diarrea del protagonista che ha scambiato dei purganti per degli psicofarmaci. Esiste un film italiano senza rutti e scoregge? È questo che vuole il poco pubblico delle nostre sale?