I concorsi abbandonati

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di Roberto Barocchi

A Trieste si sono svolti dei concorsi di architettura, costati non poco, ma poi non realizzati. Si parla di 200.000 euro spesi per il concorso per le Rive dalla Fondazione CRT. È un peccato perché i risultati di quei concorsi erano validi e avrebbero portato le rive di Trieste a livello dei più bei fronti mare di altre città.

Nel 2002 si svolse un importante progetto per la sistemazione del fronte mare, invitando venti prestigiosi studi internazionali: sei furono i progetti vincitori, ognuno per una parte. Il sindaco Dipiazza scrisse in un articolo intitolato Una nuova immagine per Trieste: ”Oggi l’Amministrazione comunale intende ridare alla Città la sua funzione di Capitale centro – europea e ha deciso una puntuale ristrutturazione del fronte mare […] Il primo passo in questa direzione è già stato realizzato con il concorso internazionale di idee che ha coinvolto venti dei maggiori architetti internazionali”.

Massimo Paniccia, nella stessa pubblicazione, dichiarava: “E sarà proprio l’altissima qualità dei progetti vincitori – la cui pronta realizzazione è auspicio dell’intera cittadinanza – a costituire una garanzia sull’esito della prossima riqualificazione delle Rive cittadine quale polo di attrazione turistico e volano di sviluppo economico.”

Dei sei progetti vincitori nessuno è stato realizzato.

In Piazza Libertà il bel progetto vincitore dello studio Zagari prevedeva di unificare le tre aiuole in un unico giardino, realizzando con ciò anche una grande rotatoria, così avremmo potuto anche fare a meno dei semafori che sono le principali cause di rallentamento del traffico. Ora è in corso la realizzazione di un progetto redatto da uno studio locale la cui prima versione fu contestata con la raccolta di 10.000 firme e la versione attuale mantiene lo spezzatino delle aiuole centrali.

Le Rive avrebbero dovuto essere sistemate secondo un interessante e moderno progetto anch’esso dell’arch. Zagari. Sono state invece oggetto di un intervento dignitoso, ma secondo un gusto piccolo borghese, con lampioni finti antichi e aiuolette e non sono certo diventate quell’attrazione turistica auspicata dal presidente della Fondazione CRTrieste Paniccia.

Per la sistemazione del Canale Grande il concorso fu vinto dal gruppo dell’arch. Teherani con la partecipazione fra gli altri dell’arch. Roberto Pirzio Biroli. Prevedeva di riportare la lunghezza del Canale a come era un tempo. Un progetto per la sistemazione del Canale era anche stato commissionato all’arch. Gigetta Tamaro, anch’esso non realizzato. Nel 2016 l’Amministrazione comunale indisse un altro concorso per la sistemazione della piazza S. Antonio e del canale a cui parteciparono ben settanta studi professionali. I risultati del concorso furono interessanti. Vinse il progetto degli architetti Daniela Anzil, Giampaolo Zeroni, dell’ing. Massimiliano Modena e del consulente arch. Marco De Stefani. Propone una grande vasca, una “piazza d’acqua” con il pavimento ribassato di 90 centimetri che all’occorrenza può essere prosciugata e divenire luogo di manifestazioni. Un progetto architettonicamente corretto e certamente funzionale per la duplice possibilità di usare lo spazio della vasca. Ora il Comune ha assegnato la sistemazione di piazza S. Antonio Nuovo all’arch. Bradaschia il cui progetto, apparso sul Piccolo, ha destato molte critiche.

Per la Stazione Marittima il progetto vincitore, dello studio Bellini, prevedeva una sorta di poppa di nave che si sarebbe incastrata nell’attuale edificio, con un forte effetto scenografico. La Stazione è stata restaurata su progetto di un architetto veneziano che ha collocato sul tetto un brutto scatolone nero.

Piazza Venezia è stata l’oggetto del progetto vincitore del concorso, capogruppo Carmen Andriani. Il progetto prevedeva di trasformare la piazza nell’elemento centrale che unisse l’area del Museo Revoltella con il fronte mare. La piazza è stata poi restaurata in modo dignitoso ma molto tradizionale, rimanendo isolata rispetto al contesto delle Rive e dell’area del Museo; vi è stato messo il classico monumento a Massimiliano contornato da cubetti marmorei aventi funzione di panchine antibarboni.

Per il Magazzino Vini era risultato vincitore il progetto dell’arch. Podrecca, che prevedeva un edificio circondato dall’acqua su tre lati e un colonnato sul lato verso il golfo. L’ex magazzino è stato ristrutturato comunque in modo elegante dallo studio Archea che non partecipò al concorso.

Per l’area della Lanterna vinse l’interessante e ardito progetto di Joan Busquets che propose la sua trasformazione in un parco urbano aggiungendovi un “isola verde”. Anche questo progetto, certamente impegnativo anche sul piano finanziario, ma che avrebbe fortemente qualificato questa area, non è stato realizzato e ora si vuole metterci un cosiddetto “Parco del mare”, cioè un acquario.

 

 

Didascalie

Foto 1. Progetto per l’area lanterna

Foto 2: progetto per Magazzino vini

Foto 3: Progetto Stazione marittima

Foto 4: Progetto vincitore per Piazza SA. Antonio

Foto 5: Elaborazione elettronica del progetto arch. Bradaschia