I giorni futuri di Carla Carloni

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di Walter Chiereghin

 

è ambientato in un non luogo per eccellenza, l’area di attesa di un aeroporto: un ambiente che, pure nel brusio confuso di chiacchiere, telefonini e richiami bilingui dagli altoparlanti, equivale a un silenzio, uno iato necessario nel fluire dei pensieri per trasferire l’attenzione dal contingente a un ambito più essenziale. Valentina, la protagonista del romanzo di Carla Carloni Mocavero Il gioco dei giorni futuri, scesa da un volo Trieste – Milano e in attesa della chiamata per quello Milano – New York, trova nello spazio del bar per i viaggiatori in transito quel silenzio. Una stasi che la induce a considerare tutt’intera la sua vita alla luce dell’incerta soluzione in cui la sua irresolutezza la fa vagare, se proseguire cioè il viaggio verso un incarico di assoluto prestigio presso l’ONU, oppure rinunciarvi e ritornare a Trieste, agli affetti di marito e figli. La decisione si concreterà nelle ultime pagine del libro, ma in fin dei conti per noi lettori la cosa riveste un interesse relativo; ciò che invece conta è quanto in lei avviene in quel bar dell’aeroporto: un’occasione per prendere coscienza della propria condizione esistenziale, che lì si manifesta attraverso una sfilata in ordine sparso di figure, di circostanze e di luoghi che in qualche maniera e in diversa misura hanno influito sull’edificazione della sua personalità.

è attraverso la memoria di queste figure, di questi fantasmi, che Valentina cerca di darsi ragione della propria vita, di trovarvi un senso, di superare le insicurezze e le paure delle quali sa di essere facile e quasi indifesa preda. Nel muto colloquio con tali presenze interiori, con la rappresentazione che se ne fa attizzando i ricordi, tanto quelli personali quanto quelli che le sono stati narrati in quanto riferiti a eventi e circostanze precedenti alla sua nascita, la donna trova una consapevolezza di sé che la conduce a rendersi conto di quanto la sua vita, come ogni altra, non è rappresentabile in forma stabile, ma è nitidamente percettibile soltanto ove la si pensi come il dinamico fluire di un corso d’acqua, che è sempre il medesimo e, ad un tempo, non è mai uguale a se stesso. Un’osservazione rivelatrice è nelle ultime pagine del volume, quando più stringente e scoperto si fa il nesso tra narrazione e coinvolgimento razionale della scrittrice: «Improvvisamente anche la conclusione del suo romanzo, quella che avrebbe dato significato e valore a ogni parola già scritta e che ricercava da tanto tempo, le appariva scontata e chiarissima, incredibile non averci pensato prima. Era come guardare la foce di un grande fiume, bastava alzarsi di poco, per vederla e capire il perché di tutte le anse e le deviazioni.» (p. 169).

Connessa a questa metafora fluviale, naturalmente, è quella che rileva come l’acqua pervenga al letto del fiume da affluenti e subaffluenti, per i mille rivoli nei quali s’incanala l’apporto di numerose sorgenti confluenti, esattamente come la vita di Valentina, come del resto quella di chiunque, si costruisce e destruttura nel tempo, in una perenne mutazione, cui contribuiscono in maniera determinante gli stimoli che provengono dall’estero, persone in primo luogo, ma anche luoghi, città, circostanze.

Chi conosca gli antefatti narrativi e anche quelli lirici della produzione letteraria di Carla Carloni non può non accorgersi che con Il gioco dei giorni futuri la sua scrittura si colloca su un piano diverso e per lei decisamente più impegnativo, nel quale la costruzione narrativa si pone al servizio di una ricostruzione mnestica del percorso biografico, senza piegarsi alle esigenze di rigore proprie di un autobiografismo che tuttavia esiste sotto traccia nella “invenzione” del romanzo.

Da tale non facile ricostruzione si ricava la visione di un presente rasserenato, che è assieme l’indicazione di una via che conduca alla fiduciosa attesa di altrettanta serenità per i giorni futuri, per chi questa storia ha scritto, come pure per chi, consapevolmente, la legge e la fa propria.

 

 

 

Carla Carloni Mocavero

Il gioco dei giorni futuri

Giovane Holden Edizioni

Viareggio (Lucca) 2019

  1. 174, euro 13,00