Il Tiepolo triestino

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In un bel volume curato da Lorenza Resciniti il catalogo della collezione dei disegni del protagonista della pittura veneta del Settecento

di Walter Chiereghin

 

Il Museo Sartorio di Trieste conserva una preziosa raccolta di disegni di Giambattista Tiepolo; si tratta della collezione che il museo deve alla munificenza del barone Giuseppe Sartorio (Trieste, 1838-1910): 254 fogli, dei quali 25 contengono disegni sia sul recto che sul verso, per un totale dunque di 279 disegni, in larghissima parte dovuti al grande Maestro della pittura veneta del XVIII secolo e assai parzialmente ai suoi figli Giandomenico e Lorenzo (autori di otto tavole, incluse quelle di attribuzione incerta o controversa). Già questa descrizione estremamente sommaria è sufficiente per identificare nella collezione Sartorio una delle più importanti al mondo, in grado di confrontarsi con quelle dello stesso autore presenti nei musei Correr (Venezia), Horne (Firenze) Victoria and Albert Museum (Londra), Staatsgalerie (Stoccarda), Morgan Library & Museum (New York) e Metropolitan Museum of Art (sempre di New York), e non soltanto per la quantità dei disegni, ma anche per l’estensione temporale nella quale essi si sono realizzati, dagli anni giovanili del Tiepolo al 1762, anno della sua partenza per la Spagna.

Per felice iniziativa dei Civici Musei di Storia ed Arte del Comune di Trieste Lorenza Resciniti, storica dell’arte e curatore dell’istituzione museale, può ascriversi il merito della pubblicazione del catalogo completo della raccolta, che ha visto la luce alla fine dello scorso anno ed è stato presentato l’11 marzo, valendosi anche di un intervento critico del direttore del Museo del Settecento Veneziano Ca’ Rezzonico Alberto Craievich, che ha parlato dei disegni triestini inserendoli nella produzione del Tiepolo e mettendone alcuni a confronto con disegni provenienti da altre primarie collezioni.

Nell’ambito di tale incontro pubblico Lorenza Resciniti, già autrice delle Silhouettes biografiche della famiglia Sartorio all’interno del volume di Giovanni Guglielmo Sartorio Memorie biografiche (edito dal Comune di Trieste – Civici Musei di Storia ed Arte in ristampa anastatica dell’edizione del Lloyd Austriaco del 1863), ha ricostruito sinteticamente la storia della collezione, che più analiticamente è inserita nel saggio presente nel volume. da lì apprendiamo che la raccolta era appartenuta al conte Bernardino Algarotti corniani e, considerata la «varietà tematica che la caratterizza, proviene probabilmente dallo smembramento degli album in cui furono raccolti i disegni del Tiepolo, forse dal figlio Giandomenico». Nel 1893 lo scultore Luigi Conti (Gorizia, 1839-Trieste, 1904), riconosciuta la mano del Tiepolo in un fascio di carte giacenti presso un rigattiere dell’allora Via dell’Acquedotto, acquisto per pochi fiorini una quantità di fogli, che poi cedette per mille fiorini al Sartorio. che aveva incaricato della transazione l’amico Carlo Wostry e che riuscì inoltre ad entrare in possesso di altri pezzi acquistandoli da altri acquirenti che li avevano rinvenuti nello stesso fondo. Donati nel 1910 alla città grazie al lascito del Sartorio, i disegni non trovarono un’adeguata collocazione che ne consentisse la fruibilità nella sede di Via Cattedrale e dopo lo scoppio del primo conflitto mondiale, per ragioni precauzionali nel timore di possibili danneggiamenti per la vicinanza del fronte, furono spediti a Lubiana. Finita la guerra nel 1918 da Trieste ci si adoperò vanamente per molti anni per ottenerne la restituzione, ma essa poté finalmente attuarsi soltanto nel 1941, dopo l’annessione della cosiddetta Provincia di Lubiana al Regno d’Italia.

Il catalogo proposto in questa rinnovata edizione aggiorna due precedenti volumi curati da Giorgio Vigni, pubblicati rispettivamente nel 1942 (Le Tre Venezie, Padova) e poi. in edizione aggiornata e ampliata, nel 1972 (L’editoriale libraria, Trieste), ovviamente entrambi reperibili soltanto sul mercato antiquario e si avvale delle fotografie dei disegni opera di Marino Ierman. Le immagini –ovviamente corredate ciascuna da una scheda che ne indica il titolo, la tecnica di esecuzione, le dimensioni, il numero d’inventario, una descrizione analitica del soggetto, gli eventuali timbri ed iscrizioni, la bibliografia e l’elenco delle esposizioni – sono ordinate in una sequenza che segue la numerazione inventariale.

Salvo che in un solo caso, nessuno dei disegni della collezione Sartorio è datato, il che pone agli studiosi una serie di problemi in ordine alla datazione delle singole opere, desumibile dalle variazioni stilistiche, con una certa inevitabile approssimazione, ma soprattutto dalla corrispondenza con dipinti di cui è documentata la data di esecuzione. Questo ha consentito, sulla base di una prima analisi della collezione triestina operata nel 1910 dallo studioso tedesco Eduard Sack, di classificare i disegni sulla base di nuclei tematici, alcuni dei quali corrispondenti alle attività di preparazione di cicli decorativi  quali quelli realizzati per Palazzo Archinto a Milano, Villa Loschi a Biron, Villa Valmarana a Vicenza.

Concludono l’opera della Resciniti alcuni apparati informativi: la Cronologia della vita e delle opere del Tiepolo, una aggiornata Bibliografia e un’elencazione delle Esposizioni che hanno riguardato di volta in volta disegni provenienti dalla raccolta triestina.

Uno strumento importante ed utile per gli studiosi, ma sicuramente anche per un pubblico più esteso di curiosi ed appassionati.

 

 

Lorenza Resciniti

Tiepolo. Catalogo dei disegni

del Civico Museo Sartorio di Trieste

presentazione di Stefano Bianchi

Comune di Trieste

Civici Musei di Storia ed Arte

Trieste, 2021

pp.574, euro 35,00