Il vento di Rita Atria

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di Anna Calonico

 

Rita Atria era solo una ragazzina quando suo padre, che tutti in paese chiamavano “Vossia”, fu ucciso dal Mostro. Nicola, fratello maggiore di Rita, giurò vendetta, ma qualche anno dopo, prima di realizzarla, fu ammazzato come suo padre. A quel punto la vedova, cognata di Rita, prende la decisione di parlare e dire tutto ciò che ha imparato sul Mostro, e subito dopo Rita stessa segue il suo esempio.

Rita Atria, esistita veramente, è diventata la protagonista prima di un film (La siciliana ribelle, di Marco Amenta, del 2007), e poi di Volevo nascere vento, il primo libro per ragazzi di Andrea Gentile: per essere stata una vittima di mafia e per aver raccontato ciò che sapeva a Paolo Borsellino.

In questo romanzo, una lettura veloce e dal linguaggio semplice, con qualche parola in dialetto siciliano per far sentire il clima di cui si parla, Rita viene presentata per ciò che era: una ragazzina, colma di timori e dubbi, ma anche piena di sogni e speranza. Una giovanissima, affettuosa, molto legata a padre e fratello, ma forte, tanto da denunciare il comportamento delle due persone che fino a quel momento le stavano più a cuore.

Quanto coraggio deve avere avuto, Rita, per lasciare Partanna, il suo paese in provincia di Trapani, ignorando accuse e minacce dei compaesani e persino di sua madre, che non la volevano spia, traditrice, testimone di giustizia? Quanto coraggio, per abitare a Roma sotto falso nome e dover rinunciare alle amicizie, alla scuola, persino a semplici passeggiate? Eppure, Gentile mette in bocca proprio a lei parole semplicissime ma estremamente forti: la mafia siamo noi e il nostro comportamento. Ci si riferisce ad un discorso famoso di Borsellino, che la ragazza sintetizza perfettamente, indicando come il Mostro sia ormai radicato nei comportamenti ritenuti quasi normali, e come la lotta alla criminalità dovrebbe iniziare con il considerare criticamente il proprio agire quotidiano.

Oltre al suo coraggio, l’autore mette in risalto il fatto che fosse una ragazzina normale, come le sue coetanee, per non farne una Rita di carta stampata. Anche in lei, come sicuramente nelle giovani lettrici di questo testo, c’erano ricordi belli e ricordi brutti, anche la sua testa pensava ad una vita migliore, anche il suo cuore bramava l’affetto di un giovane innamorato come Gabriele, il primo con cui Rita decide di confidarsi. Il primo, escludendo Paolo Borsellino, che in una bella pagina circa a metà libro le spiega che cosa è la mafia e come è nata.

Il giudice diventerà per Rita e per Piera, la cognata, quasi come uno zio, ed è proprio con “lo zio Paolo” che viene identificato nel romanzo. Così, dopo i primi capitoli in cui la si vede emozionata e felice di stare vicina ai due uomini della sua famiglia, Gentile ci mostra sempre di più una persona autonoma e sicura di fare la cosa giusta, profondamente affezionata, adesso, allo zio Paolo e al suo primo amore.

Non so se Gabriele sia esistito veramente, ma il suo ruolo in queste pagine è fondamentale, perché il suo incontro con Rita ci fa sentire la paura disperata della vittima braccata dalla mafia, rivelandoci anche la sua parte più intima e umana.

Nella realtà, Rita è sopravvissuta pochi giorni al vile attentato di via d’Amelio perché, sopraffatta dalla delusione e dalla paura di non poter più vincere, si è gettata dalla finestra, a soli 17 anni.

Nel libro invece tale particolare è solo suggerito, in modo delicato e poetico: Rita, sporgendosi dalla finestra per sentire l’aria, immagina di diventare vento, come dice il titolo.

Credo che sia già chiaro perché consiglio questa lettura, ma lo ripeto con piacere. Volevo nascere vento è un libro che parla di mafia ai giovani, e sono convinta che sia il primo modo per tentare, nel nostro piccolo, di sconfiggere il Mostro. Inoltre, la protagonista è esistita veramente, e se quanto troviamo scritto non corrisponde appieno alla sua vita, credo che ci vada vicino e che possa quindi essere di esempio per le ragazze che ne scoprono la storia. Mi piace pensare che, complice una narrazione senza fronzoli ma con attimi di piacevole poesia, Rita Atria possa diventare un’eroina, un mito, per le giovani generazioni.

 

Andrea Gentile

Volevo nascere vento:

storia di Rita che sfidò la mafia

con Paolo Borsellino

Mondadori Oscar Junior, 2012

pp 142, euro 9,50

+ 11 anni