Il vento i giorni ma soprattutto il mare

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di Anna Calonico

Fabio Fiori, riminese, narratore e marinaio, si occupa da oltre vent’anni di biologia ed ecologia marina ed ha al suo attivo diverse pubblicazioni sul mare e sulla vela, collabora inoltre con Bolina, oltre che con Corriere Romagna e La Stampa online, e porta avanti un blog che, naturalmente, parla di mare.

Il vento i giorni è il suo primo romanzo e ha come protagonista Cosimo, un quarantenne pilota portuale di Ancona, città in cui si svolge la storia e che, se non fosse nominata spesso, potrebbe essere identificata con Trieste: il mare è lo stesso, la sponda opposta anche, e la passione per il mare di chi scrive, e di conseguenza dei suoi personaggi, la si respira anche nel capoluogo giuliano. Cosimo è un uomo solitario, che intrattiene una relazione fatta di notti amorose con Anna e che, per uno scherzo della vita più che per fare un favore all’amico Andrea, si ritrova ad ospitare nella propria casa un’altra donna, Vesna, con un brutto passato balcanico alle spalle. Entrambe le donne finiscono per sconvolgere la vita regolare e senza spasmi di Cosimo.

Sebbene la narrazione non sia particolarmente avvincente (resta, per esempio, il punto di domanda su che cosa sia successo ad Andrea, che nei capitoli centrali ha avuto un certo rilievo e che poi sparisce dalla storia), il libro può senz’altro piacere a chi ama e vive il mare perché sembra quasi un dialogo con un marinaio, con il rumore delle onde in sottofondo: durante la lettura sembra quasi di vederlo, con tutte le sue sfumature d’azzurro, di percepirne l’odore e persino il sapore. Si parla spesso di cibo, i piatti preparati dai protagonisti vengono descritti minuziosamente, e le ricette proposte, tutte rigorosamente a base di pesce, ci fanno quasi assaggiare il mare Adriatico. Il libro vorrebbe riflettere su Cosimo, Vesna, Anna, gente malandata e scossa che nasconde nel cuore sentimenti tumultuosi, ma la scrittura è troppo precisa e vivida per far pensare ad immateriali moti dell’animo e invece ci presenta un quadro con mille tonalità (ogni scena è ricca di aggettivi e ne risulta colorata e quasi tangibile) e molto concreto: la vegetazione, ad esempio, è fatta di oleandri, ginestre, corbezzoli, ginepri, licheni, parietaria, borragine, lentischi; gli uccelli sono sempre ben riconosciuti, i venti anche: ci sono la bora, il libeccio, la tramontana, il maestrale, lo scirocco (che si chiama jugo per gli slavi, šuruk per gli arabi), perché ogni vento ha un profumo particolare. I venti come gli uomini meritano nomi propri (p. 66).

Soprattutto il mondo marino è ben definito con termini tecnici di chi vive sul mare e per il mare, del resto ogni pagina è un inno alla grande distesa azzurra e, caratteristica curiosa, anche i titoli dei capitoli, lunghi quasi come tante storielle indipendenti, suggeriscono al lettore la passione dell’autore: Aveva abitato diversi silenziosi abissi, Navigava in acque buie, La barca andava dolcissima, Il mare e il cielo invitavano ad una silenziosa attesa, Un’infinita nostalgia del mare.

 

Copertina:

Fabio Fiori

Il vento i giorni

Edizioni Pequod, Ancona 2017

  1. 145, € 15,00