Io resto a casa con i fumetti

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Suggerimenti per farsi narrare storie meravigliose approfittando della segregazione di questi tempi

di Anna Calonico

 

Non sono tra quelli che hanno bisogno di “consigli su cosa fare per non annoiarsi in quarantena”: tra “smart” (definizione coniata da un fine umorista) working, faccende di casa, riposo in arretrato, mille hobby “casalinghi” ecc, vorrei anzi un po’ più di tempo “vuoto”, magari per poter approfittare beatamente delle mille iniziative online che sono state promosse da ogni tipo di associazione per invogliare la gente a rimanere a casa.

#Iorestoacasa, per esempio, è una campagna lanciata da alcune case editrici di fumetti: non soltanto uno slogan, ma la possibilità, per lettori accaniti e nuovi curiosi, di scaricare gratuitamente alcuni dei loro prodotti.

Amo i fumetti, non ho mai concordato con chi li considera una forma di sottocultura, un genere letterario sciocco e infantile. Credo siano una forma d’arte alquanto complessa che può essere divertente, come il “banale” Topolino, o persino impegnativa, come molti albi della casa editrice trevigiana Becco giallo, che è tra i partecipanti all’iniziativa. Nel suo fornitissimo catalogo offre biografie a fumetti di tanti personaggi famosi dello sport, della musica, della letteratura, oppure graphic novels ispirati a fatti della cronaca, come la strage dell’Italicus, la strage della stazione di Bologna, Ustica e tanti altri misteri italiani.

Un albo serio e impegnato che è stato offerto gratuitamente in questo periodo di quarantena è Silvia Ruotolo, Tutto ciò che libera e tutto ciò che unisce, di Giacomo Taddeo Traini, con prefazione di Lorenzo Picarella, fondatore del presidio di Libera Padova “Silvia Ruotolo”, che racconta la storia dell’omicidio della cugina del giornalista sotto scorta per minacce ricevute dai Casalesi. Un’ottima occasione per rinfrescarsi la memoria su un argomento di cui si parla sempre troppo poco, la criminalità organizzata, perché, come dice nel fumetto Alessandra, la figlia di Silvia Ruotolo, ci sono due tipi di giustizia: quella giudiziaria e quella sociale, che si conquista giorno per giorno e poggia sulle spalle di tutti noi, «è costruita sulla memoria e sull’azione, non è punitiva ma costruttiva, è quella che ti da’ un vero senso di riscatto». Libro importante per dare voce alle vittime della criminalità, 972 secondo il sito dell’Associazione Libera.

Un albo più leggero e poetico è Aspettando il vento, una favola naturalistica di Francesco Niccolini (vedi Il Ponte rosso n° 48), Luigi D’Elia e Simone Cortesi che, nata come spettacolo teatrale, ci fa alzare sulle ali degli uccelli migratori facendoci vedere «quella parte di te che un giorno è volata via assieme alla tua fanciullezza, all’adolescenza, alla giovinezza e all’innocenza». È un racconto lieve come un soffio, sembra proprio di essere sfiorati dalle piume di un barbagianni in una notte di luna.

Ci sono anche albi per ragazzi, naturalmente: Il razzismo spiegato ai bambini, La Shoa spiegata ai bambini, oppure Il bullismo spiegato ai bambini, con testo di Andrea Laprovitera e illustrazioni di Mirti, un albo serio e ludico insieme, che attira l’attenzione dei ragazzi sul fenomeno inquietante del bullismo parlando di… mele!

Oppure, c’è la possibilità di scaricare qualche bel manuale: Fumetti che passione di Claudio Calia (vedi Il Ponte rosso n° 19), oppure Il mio secondo dizionario delle serie TV cult, di Matteo Marino e Claudio Gotti con disegni di Daniel Cuello. Sono sicura che qualcuno è già saltato sulla sedia pensando a Lost, al Trono di spade o a Friends: spiacente, hanno trovato posto negli altri volumi del Dizionario, ma ci sono i celeberrimi Downton Abbey o Stranger Things e, udite udite, Beverly Hills 90210! Chi viaggia intorno agli “anta”, anche se non amava particolarmente quella serie, conosce benissimo Brenda e Brandon e la biondissima Kelly, e quando, lo scorso anno, ha sentito della morte dell’attore Luke Perry ha sicuramente pensato “Oh, no, Dylan!”, perché noi “anta”, quando è arrivato sulle reti Fininvest Beverly Hills 90210, «avevamo appena finito di essere i Ragazzi della terza C e sognavamo l’America». Chi più chi meno (io), ma è per tutti molto emozionante leggere di trame e caratteristiche, personaggi, sigle e curiosità di ogni tipo. È un manuale così pieno di notizie, con appendici così abbondanti, che gli amanti della Tv possono perdersi per anni e anni nella sua consultazione.

Se invece preferite fumetti più tradizionali, con gli stessi personaggi che ogni mese vivono un’avventura differente, potete restareacasa con la Bonelli: quattordici albi per quattordici giorni da scaricare gratuitamente, quattordici tra i protagonisti più amati, da Tex a Dylan Dog, da Julia a Nathan Never, e ancora Martin Mystere, Dragonero, Morgan Lost, e anche Dampyr e il Commissario Ricciardi, l’invenzione di Maurizio De Giovanni. La cosa più bella dei fumetti Bonelli è che spaziano in tutti i generi: western, horror, fantascienza, poliziesco… I personaggi sono più o meno credibili, più o meno famosi, ma tutti immancabilmente affascinanti, splendidamente disegnati da matite come Daniele Bigliardo, Maurizio Di Vincenzo, Gallieno Ferri, Claudio Castellini, e raccontati da autori osannati nell’ambiente comics, come, uno su tutti, Tiziano Sclavi.

Ora, ditemi voi, intellettuali che leggete solo letteratura seria, se da piccoli non avete mai giocato agli indiani, se non vi piacciono i film con Clint Eastwood e Lee Van Cleef o Henry Fonda, se almeno una volta nella vita non avete sognato, in maniera un po’ pazza, di rimediare ad un’ingiustizia con astuzia e prestanza fisica, anche se magari non avete nessuna delle due doti. Se avete risposto sì almeno una volta (e come no?), di sicuro vi intriga passare un pochino di tempo nell’ambientazione di Tex Willer. Mica un fumetto qualsiasi: Tex è “nato” nel 1948 dalla mente di Giovanni Luigi Bonelli e dalla matita di Galep, nome d’arte di Aurelio Galleppini, e da allora, 700 albi dopo, Tex, camicia gialla, cappello da cowboy e pistola veloce, è una leggenda. Lui e il suo cavallo Dinamite, gli indiani “musi rossi”, giovani squaw e cercatori d’oro, frecce e pugnali, hanno iniziato la loro longeva storia con Il totem misterioso, che l’editore presenta, ovviamente, come primo numero della campagna Un Bonelli al giorno con #iorestoacasa.

Il secondo numero è dedicato invece a Zagor, diminutivo di Za-gor-te-nay, che in dialetto algonkino significa “lo spirito con la scure”, il giustiziere che si schiera con i deboli e fin dal lontano 1961 terrorizza i suoi nemici con l’urlo di guerra AAAHYAAK e, appunto, una scure. Non so voi, ma quando io leggo questi fumetti mi sento un po’ Tom Sawyer che va in cerca di avventure, e ne cerco sempre di nuove: è possibile inoltrarsi nell’Amazzonia e scontrarsi con gli indigeni locali con Mister No, e tirarsi fuori dalle sabbie mobili per un pelo! Oppure si può seguire un’affascinante canaglia come fosse un eroe: Cassidy, elegante e onesto ladro, ci strizza l’occhio con pagine ricche di riferimenti musicali e cinematografici, rendendoci simpatico un personaggio che normalmente sarebbe considerato un “cattivo”.

E siccome l’appetito vien mangiando, potete approfittare anche di altre offerte in altri siti, e leggere gratuitamente anche pezzi da novanta come Zerocalcare, potete ridere con Leo Ortolani, volare in altri mondi con i draghi di Licia Troisi. Tanti ottimi motivi per appassionarsi ai fumetti e per restare a casa.