Le Stagioni del Teatro in Dialetto Triestino

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Al via tutti i cartelloni del teatro dialettale triestino

di Liliana Bambosheck

 

Una divertente commedia ha aperto la stagione della Barcaccia al teatro dei Salesiani, un classico già collaudato una decina di anni fa: “Chi xe l’ultimo?” Ciacole e babezi spetando el dotor di Mauro Fontanini per la regia di Giorgio Fortuna (30 settembre-8 ottobre). L’argomento trattato è attualissimo anche oggi, perché è evidente che tutti ci riconosciamo in qualcuno dei personaggi che fanno anticamera nella sala d’attesa dell’ambulatorio della mutua. Si rivivono così i litigi per la conquista del posto, le chiacchiere dei pazienti in gara per chi la spara più grossa, si ascoltano i consigli strampalati che ciascuno si sente in dovere di prescrivere agli altri. I personaggi che i bravi attori della Barcaccia mettono in scena sono: prima di tutto il medico (Paolo Bertuzzi), un po’ psicologo e molto diplomatico a seconda di chi si trova davanti, dotato di grande pazienza nei riguardi di qualche… paziente difficile come siora Nina (Nicoletta Destradi) che combina inevitabilmente gaffe causa la sua forte miopia. L’attrice Angela Mocarini appare nella doppia parte di siora Jole e della provocante Lola che con la sua seduzione mette in difficoltà il fidanzato (Francesco Halupca); poi c’è un play boy attempato e poco fortunato (Ciro Della Gatta) e un certo Berto Proverbio (Daniele Varin) che trova il motto giusto ogni situazione. Siora Lidia (Carla Robba) è una che va in farmacia a far provviste con la borsa della spesa, Dolfo (Matteo Bertuzzi) è un pensionato che per arrotondare fa la fila dal medico “per conto terzi”, mentre Loana Mochnich entra nel personaggio un po’ particolare di Josiza. Insomma un mix di ingredienti vari e curiosi come l’umanità che stanno a rappresentare, miscelato con cura e una buona dose di spirito dal regista Giorgio Fortuna, con le impeccabili scenografie di Sergio Rabar e gli effetti luce di Fabio Paulatto.

Al teatro dei Salesiani non poteva mancare la commedia musicale in triestino, autentica specialità di Lorenzo Braida che con il Pat Teatro ha messo in scena Franchenstain (14 ottobre-12 novembre) liberamente tratto dal romanzo di Mary Shelley. La storia, scritta nell’Ottocento dall’autrice britannica, è entrata nell’immaginario collettivo ispirando opere teatrali, cinematografiche e televisive e qui viene raccontata in triestino, sceneggiata, cantata, ballata su sfondi a tinte orrorifiche e con personaggi tragicomici apertamente parodistici. Protagonista l’unico nipote del defunto professor Frankenstein, docente di Anatomia a Trieste, che all’inizio non vuol saperne di suo nonno, ma poi viene convinto a recarsi in Transilvania a emularne le gesta continuando i suoi esperimenti. Eccolo insomma nel tenebroso castello incaricato dalla giovane e capricciosa contessina Furter a creare con le sue arti un essere artificiale, perfetto nel fisico e nella mente, allo scopo di diventare il suo sposo. Ma durante l’esperimento, aiutato da un sinistro maggiordomo, da una cameriera sexy e da un’orrida governante, qualcosa va storto e la “creatura” non corrisponde affatto ai requisiti richiesti: come potrà la contessina presentare ai suoi genitori un essere così brutto, grossolano e repellente ? La fantasia dell’autore e la sfrenata creatività degli interpreti ricava dalla vicenda effetti comici a scoppio continuo, fra continui cambiamenti di scena, stereoscopici interventi musicali e originali coreografie con sfarzosi costumi. Superlativi gli attori fra cui Claudio Vusio, Lorenzo Braida, Fabiana Pecchiari, Manuel Barzelatto, Marco Roveredo, Franco Moro e uno stuolo di belle e brave ragazze. In primo piano Sandra Loredan che sia come attrice che come cantante ha brillato di luce propria dimostrando inappuntabile professionalità e stile.

La nuova stagione dell’Armonia al Pellico è cominciata con la scoppiettante commedia Per sburtar radicio xe sempre tempo (13-22 ottobre) adattata in dialetto da Willy Piccini dall’originale Una lapide per tre di Mimmo Titubante. Lo spunto veramente divertente ha impegnato sei attori della Compagnia Quei de Scala Santa che hanno caratterizzato con spirito i propri personaggi coinvolgendo in un vortice di comicità il pubblico.

La vicenda, irresistibile: il protagonista (Paolo Massaria) è un ipocondriaco che recatosi dal medico (Adriana Ravalico) ascolta per sbaglio una telefonata in cui si parla di un paziente senza speranza. E poiché si convince che si tratti di lui stesso, da questo equivoco nasce una serie di conseguenze tragicomiche tanto che, aiutato da un amico (Diego Tamaro) cerca perfino di procurare un nuovo marito alla futura vedova (Tea Kosuta). La titolare di un’agenzia di pompe funebri (Sabrina Gregori) dà consigli per la costruzione della tomba e nel frattempo arriva un curioso personaggio (Mauro Slocovich) a creare nuovi scompigli fra marito e moglie… Incomprensione, litigi, ulteriori malintesi portano a un guazzabuglio crescente. I cambiamenti di scena, in angoli diversi del palcoscenico, sono continui e i vari momenti della storia vengono sottolineati da opportune colonne sonore. Willy Piccini tiene salda in mano la situazione come regista e tutto nel finale si ricompone con la soddisfazione del pubblico.

Al teatro Silvio Pellico dal 27 ottobre al 5 novembre è andata in scena la commedia Tanto scandal per gnente di Herman Lange col gruppo Teatrale Amici di San Giovanni per la regia di Giuliano Zannier e Roberto Eramo. La storia si svolge ai giorni nostri ed è ambientata in un moderno supermercato, uno di quei minimarket che, malgrado le loro piccole dimensioni sono forniti di tutto e cercano di contrastare la concorrenza escogitando nuove e originali idee pubblicitarie. Per esempio anche girando degli spot in cui gli stessi commessi reclamizzano i prodotti più in voga come la famosa passata di pomodoro “Strucatella rossa”. Tutto pare funzionare e si fanno già le promozioni per il Natale che si avvicina. Fra i dipendenti serpeggia però un certo malcontento per la pesantezza dei turni e il mancato rispetto del riposo settimanale. Il direttore vendite impone un ritmo autoritario alla gestione dell’azienda servendosi anche della collaborazione di un agente della Sicurezza. Non mancano, neanche in questo ambiente apparentemente famigliare, le clienti che vengono giornalmente a sporgere reclami verso questo o quel prodotto che, a loro avviso, presenta dei difetti con la pretesa di un cambio o di un risarcimento. E qui serve un po’ di diplomazia, naturalmente…

Ma in questo luogo tranquillo un brutto giorno succede il finimondo! All’improvviso nel supermercato si avverte una serie di colpi fortissimi, che sembrano spari. Cosa sarà? Un atto di terrorismo? Un assalto di malviventi? La vendetta di un cliente insoddisfatto ?… Arriva in poco tempo la polizia nelle vesti del commissario Tulliach, una vera macchietta che usa metodi tradizionali per la sua inchiesta che dura una settimana, con tanto di interrogatori, rilevazione di impronte ecc. E si tratta anche dell’ultima inchiesta della sua carriera, ormai alla soglia della pensione…

E allora ? Si è trattato davvero di “Tanto scandal per gnente ?”… Il pubblico rimarrà davvero nel dubbio fino alla spiegazione finale.

Un lavoro ben costruito, divertente, con tinte a volte anche surreali e personaggi credibili. Merito di una regia efficace e della ben nota bravura degli Amici di San Giovanni, da Sara Dolce, Nevio e Roberto Eramo, Anny Noventa e Laura Salvador fino a Cristina Silizio, Stefano Tremuli, Chino Turco, Roberto Vidach e Nevia Yud. Spiritose le scene di Giuliana Artico.