L’estate dei ritratti

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di Walter Chiereghin

 

Coinvolgendo una pluralità di istituzioni museali dell’area giuliana, l’ERPAC-FVG, Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli-Venezia Giulia ha sostenuto una serie di eventi espositivi di rilevante interesse, tutti articolati attorno al ritratto e all’autoritratto, a partire dal Magazzino delle Idee, dove dal 19 marzo al 17 luglio è stata presentata la mostra fotografica “Io, Lei, l’Altra. Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste”, curata da Guido Comis in collaborazione con Simona Cossu e Alessandra Paulitti, della quale abbiamo pubblicato una recensione di Paolo Cartagine nel Ponte rosso n. 59, dello scorso aprile.

Dal 14 maggio e fino al 18 settembre la Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan  di Gradisca d’Isonzo ospita un’originale rassegna, “Artista+artista”, curata da Lorenzo Michelli, nella quale sono esibiti dei ritratti di artisti eseguiti da altri artisti, com’è il caso di Sergio Altieri ritratto da Franco Dugo, assieme a quelli di numerosi altri artisti contemporanei di area regionale e specificamente isontina, di qua o di là del confine, tra i quali Roberto Kusterle, Giorgio Valvassori, Luciano De Gironcoli, Aleksander Veliscek e numerosi altri. La rassegna integra poi, come fossero altrettante mostre personali, il lavoro di tre maestri della fotografia, Maurizio Frullani, Branko Lenart e Mario Sillani, impegnati anche’essi a ritrarre degli altri artisti. Ci ripromettiamo, considerata la complessità della proposta espositiva della Spazzapan, di ritornare su questa mostra nel prossimo numero, anche perché con le sue scelte il curatore ha posto in rilievo il ruolo dell’istituzione che ospita la rassegna, che trascende quello di custodire e valorizzare il patrimonio storico che le è affidato, ma di sollecitare e valorizzare anche la produzione di artisti contemporanei, assolvendo con ciò a una funzione di stimolo e di raccordo nei confronti delle esperienze artistiche attive sul territorio.

Altrettanto non si può dire per quel che concerne la mostra “Attraverso il volto. Autoritratti dalle collezioni del Museo Revoltella”, con la quale il Museo triestino esibisce dal 30 giugno al 9 ottobre, con la curatela di Susanna Gregorat, una selezione della considerevole collezione di ben centoventi autoritratti custoditi presso l’importante istituzione. Con giustificato orgoglio, Gregorat, che è conservatore del museo, riassume la storia di tale collezione nel bel catalogo (Riflessi. Autoritratti nello specchio della storia, Skira, 2022), partendo dalle donazioni dell’industriale triestino Roberto Hausbrandt, che nel 1958 donò al Revoltella un primo gruppo di 45 autoritratti cui ne seguirono altri tra il 1962 e il 1967 e, ancora, nel 1994, aggiungendo così alcuni pezzi importanti alla collezione originaria, tra i quali l’eccezionale Asceta, capolavoro di Arturo Nathan, per un totale di sessanta opere. La collezione Hausbrandt andava ad incrementare altri venti autoritratti già in precedenza custoditi al Revoltella, mentre successivamente e fino a 2013 la raccolta ha continuato ad espandersi – ultima acquisizione l’Autoritratto del 1937 di Felicita Frai – il che la rende una delle più ricche collezioni del nostro Paese, seconda probabilmente soltanto a quella degli Uffizi.

Mentre alcuni dei più noti e rilevanti dipinti, quali L’asceta di Nathan, l’Autoritratto bifronte di Cesare Sofianopulo, o quelli di Vito Timmel e di Leonor Fini, normalmente visibili a Trieste, sono stati oggetto di prestito alla mostra goriziana di Palazzo Attems Petzenstein della quale diremo tra poco, l’occasione è stata favorevole per presentare ai visitatori una quantità di opere che sono normalmente custodite nei depositi e quindi sostanzialmente quasi tutte inedite per la generalità del pubblico. Si tratta quindi di una buona occasione per prendere visione, oltre che dei lavori di artisti ben noti quali Augusto Tominz, Cesare Dell’Acqua, Umberto Veruda, Arturo Fittke, Ruggero Rovan, Giuseppe Barison, Leonor Fini, Silva Bernt, Cesare Sofianopulo, Piero Marussig, anche quelli artisti locali meno noti, come Francesco Guerrini, Edoardo Variano, Franco Cernivez e Riccardo Carniel, oltre agli autoritratti del toscano Enrico Sacchetti, del lombardo Giuseppe Novello e del napoletano Vincenzo Gemito, presente con un Autoritratto eseguito a penna e matita.

Gorizia, infine, ospita dal 29 maggio al 2 ottobre a Palazzo Attems Petzenstein l’evento espositivo più articolato e spettacolare con la mostra “Riflessi. Autoritratti nello specchio della storia”, curata da Johannes Ramharter e Raffaella Sgubin con la collaborazione di Lorenzo Michelli e Vanja Strukelj: un’esposizione che può considerarsi riassuntiva o forse introduttiva all’intera rassegna voluta dall’ERPAC-FVG ed organizzata in quattro sedi diverse dell’area giuliana.

Valendosi di alcuni ritratti ospitati nella sede dei Musei provinciali di Gorizia e di rilevanti contributi forniti da importanti opere provenienti dal Revoltella e da alcuni musei austriaci, in particolare dal Belvedere di Vienna, che ha presto tra molte altre opere di vari autori anche un Autoritratto di Francisco Goya.

Organizzata in otto sezioni, l’esposizione sollecita alcune riflessioni sulla storia dell’arte dal punto di vista della rappresentazione o, spesso, dell’auto-rappresentazione tanto delle singole personalità degli artisti che dell’ambiente fisico e sociale nel quale viene compiendosi il loro lavoro, secondo un percorso temporale che partendo dalla rinnovata consapevolezza di sé e del proprio lavoro proprio degli artisti del XVI secolo si spinge fino alla più prossima contemporaneità. Sono infatti presi in considerazione alcuni aspetti dell’organizzazione del lavoro e della formazione degli artisti, nella transizione dalla bottega all’accademia, all’atelier, il luogo privato dove il pittore ama dipingersi mentre è intento a trasferire sulla tela l’idea della composizione che ha in mente.

Un autoritratto dunque che non è necessariamente concentrato esclusivamente sulla rappresentazione di sé, ma che si allarga a includere ambienti, accessori di abbigliamento, travestimenti, gruppi familiari e di amici. Un indovinato approfondimento sul tema del ritratto.

 

 

 

Bruno Croatto

Autoritratto

olio su tavola

Museo Revoltella

Galleria d’arte modera, Trieste

(Archivio fotografico del Museo)

collezione Rino Sartori