NEL BLU DELL’EGEO secondo Giulio Stagni

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di Roberto Dedenaro

Nel blu, dipinto di blu è il titolo di una famosa canzone, ma il Blu di cui parliamo in queste righe è qualcos’altro. Uno spazio immacolato, sacrale, punteggiato da una marea di isole, scosso da un vento non docile come il Meltemi.

Qui per secoli, in una terra che per noi spesso è senza stagioni, immersa in un’eterna assolata estate, si sono incontrate e scontrate civiltà, uomini e navi, sono nati miti e uomini più forti del mito stesso. Questo mondo che potremmo chiamare l’Egeo, le isole Cicladi e quelle del Dodecanneso, con il suo salato suolo, è solcato da Amantea, un cutter di ventun metri di uno skipper e armatore bresciano, Mario e della sua compagna di avventure Annetta, svizzera, cuoca, marinaio e meccanico di bordo. Dopo diverse traversate transoceaniche Amaltea, il nome della capra che allattò Giove, ha preso a percorrere queste rotte nel mare greco e i due, Mario e Annetta sono stati raggiunti da altri quattro membri dell’equipaggio, quattro amici triestini.

E qui iniziano le parentesi, perché innanzitutto dobbiamo parlare di uno di loro che è Giulio Stagni, architetto, designer, insegnante, velista e storico della navigazione. Un personaggio forse non tanto conosciuto a Trieste come si meriterebbe, perché non ho detto ancora la cosa più importante, Stagni è uno straordinario disegnatore e ha composto diversi volumi che si occupano di storia della marineria  locale ed internazionale, delle piccole opere d’arte che sono passate un po’ sotto silenzio a Trieste, un po’ per il loro argomento particolare, un po’ perché questa città ha in parte scordato, salvo la Barcolana, di essere una città con profonde tradizioni marinare. Se, ad esempio, apriamo una delle più belle guide mai scritte sulla città, quella di Silvio Benco del 1910, capiamo come un dei modi migliori per arrivare a Trieste all’inizi del ’900 era ancora via mare.

Blu, dunque, è uno straordinario diario di bordo di una lunga navigazione fra queste isole, fatto di immagini disegnate, alla Hugo Pratt, per capirci. Ma attenzione, qui disegnato è tutto: le cartine nautiche, quelle dei siti archeologici, i paesaggi e i monumenti i rimandi storici, tutto ma proprio tutto.

Seconda parentesi, che libro è Blu? Un libro di nautica, un libro di viaggio o una guida delle isole greche, un libro di storia e di storie, oppure tutte queste cose messe assieme? Perché ogni isola a partire da Leros, da cui inizia la navigazione ha una storia passata, presente o futura da raccontare e le isole sono tante e le storie sembrano non finire come una grande metafora del nostro bisogno di starle a sentire e di far correre, spinta dal Meltemi, la nostra immaginazione, lì fino a Delo per farci vedere il nostro futuro dall’oracolo di Apollo.

Non stupisce che sia finita disegnata anche la vetrina della famosa drogheria Toso, che tutti amano a Trieste: nella vetrina c’è una foto di un achtarmas, imbarcazione tradizionale utilizzata nell’isola di Kalimnos per la pesca delle spugne. Un esempio delle tante cose che ho imparato leggendo Blu, ma ci sono annotazioni e sottolineature di carattere architettonico straordinarie come quelle sugli edifici costruiti dagli italiani, o su Le Corbusier che per la costruzione della cappella di Notre Dame du Haut, costruita in Francia a Ronchamp, si ispirò al monastero di Hozoviotissa ad Amorgos.

Forse la storia più sorprendente è quella di Georghios Haggi Statti. Nel giugno del 1913 la corazzata Regina Margherita della Regia Marina italiana per un errore aveva perduto l’ancora. Chiesto aiuto ai pescatori di spugne locali si era presentato Georghios, con evidenti segni di enfisema polmonare e di altre patologie. Nonostante il parere medico contrario, l’uomo riuscì a passare un cavo attraverso l’occhio dell’ancora che si era posata a più di settanta metri di profondità, permettendone il recupero. Insomma dentro a Blu potrete trovare veramente uno scrigno di bellezza nei disegni e nelle narrazioni, ci sono persino, rigorosamente disegnate delle ricette, che mi sono riproposto di fare. Non sono appassionato né di Grecia né di nautica, ma ho il forte sospetto che Blu, sia un piccolo, grande gioiello.

Roberto Dedenaro