Palcoscenici in primavera

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di Liliana Bamboschek

 

Al teatro dei Salesiani la compagnia La Barcaccia è ritornata in scena dal 4 al 19 marzo con la commedia Mi, come al solito, starò a la cassa! di Edda Vidiz per la regia di Giorgio Fortuna. Lo spunto per la vicenda viene preso da un momento possiamo ben dire “storico”: alla mezzanotte del 20 settembre 1958 entrava in vigore la famosa legge Merlin. E cosa succedeva la mattina dopo ? Ci troviamo di buonora nel salotto di quella che ormai è diventata la casa “aperta” Africa Orientale. Le ragazze che vivono lì insieme alla tenutaria stanno discutendo animatamente di quale sarà il loro futuro, cominciano a pensare che dovranno cercarsi un altro lavoro mettendo un annuncio sul giornale oppure, magari, aprire un istituto di bellezza. Prendono anche in seria considerazione il matrimonio, ma come trovare un marito? La faccenda è davvero preoccupante.

Di fronte a tanti problemi che le assillano, ecco presentarsi alla porta un cliente ritardatario e forse sarà questa la prima novità che cambierà la loro vita insieme ad altri inaspettati incontri. Il lavoro punta proprio sull’effetto sorpresa e anche sulla trasformazione di qualche personaggio che si rivela essere diverso da quello che inizialmente appariva. Le protagoniste della storia sono in maggior parte donne e si muovono con disinvoltura e ironia in quel particolare ambiente suscitando spesso l’ilarità del pubblico: in scena le attrici Nella Piuca, Bruna Bisaro, Nicoletta Destradi, Francesca Turcinovich, Esther Bianco e Loana Mocnich. Mentre i personaggi maschili, interpretati con maestria da Paolo Bertuzzi e Giorgio Fortuna, portano una nota decisamente caricaturale e buffonesca all’insieme.

Ai Salesiani la compagnia Pat Teatro ha rappresentato dal 25 marzo al 9 aprile una commedia di Gerry Braida dal titolo L’ocasion fa l’omo ladro, per la regia di Lorenzo Braida. I gialli e le storie noir in genere incontrano il favore del pubblico ma questa simpatica commedia si presenta piuttosto come una caricatura del noir. Una famiglia piange la scomparsa di uno zio che però appare subito come un personaggio assai ambiguo; il giorno del suo funerale capitano nella casa degli strani tipi che aumentano i sospetti di tutti e fanno pensare a qualche losca vicenda. Anche la famiglia in questione però rivela certe stranezze come la presenza della vecchia moglie dello zio diventata all’improvviso inspiegabilmente muta. Fra le visite di condoglianza fa il suo ingresso una singolare coppia vestita di nero che frequenta regolarmente i funerali pensando di trarne qualche profitto. Arrivano poi altri personaggi ancora più equivoci, una donna che fa strage di uomini, un commissario di polizia e un agente che si infiltrano abilmente nella casa per spiare e, infine, un misterioso sudamericano. Tutti cercano qualcosa e le ricerche diventano man mano più affannose. La vicenda a un certo punto assume toni sempre più surreali e non mancano gli effetti comici. Al centro dell’attenzione una magica polverina bianca, che non è talco, non è farina ma sembra proprio assai simile alla “neve” e tutti ormai la chiamano così. Dove l’avranno nascosta ? Colpi di scena, attori impegnati in continui voltafaccia fino a catapultarsi verso l’imprevedibile finale.