Pietro Spirito subacqueo

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di Fulvio Senardi

 

Ancora il mare e ancora gli uomini che lo hanno percorso, esplorato e studiato nell’ultima opera di Pietro Spirito, Storie sotto il mare (Laterza, 2023, pp. 197, euro 18); un’articolata narrazione (ancorché si sia dubbiosi se impiegare tale formula, per quanto numerose le incursioni sul terreno della Storia, il vero ubi consistam del volume) che approfondisce figure di marinai in tempo di pace e di guerra (soprattutto), di inventori e di scrittori che hanno fatto del continente blu il tema della loro riflessione e lo scenario delle vicende narrate.

L’attacco è una mossa da maestro. Vi si accenna a uno squalo bianco (“il grande squalo bianco Pinnamozza”, capiremo nel prosieguo che si tratta di una squalo) il quale, parente non troppo lontano di Moby Dick, il capodoglio di Melville, attraversa con la sinuosità elegante che caratterizza la specie il mare increspato del racconto, come a voler raggiungere chi scrive, subacqueo di lungo corso lui stesso, per fargli pagare la curiosità che lo spinge a violare ancora e ripetutamente i segreti degli abissi e la hybris dell’homo sapiens, pertinace nella sua opera di distruzione dell’ambiente in cui vive («seminatore di mali e di dolori ai quattro angoli del pianeta , p. 186). Si garantisce così una sorta di sutura interna a capitoli che altrimenti rischierebbero una dispersione centripeta; e si conquista l’attenzione del lettore dipanando una sorta di filo rosso (anzi bianco) che promette una sotto-trama che non verrà mai però (né potrebbe esserlo) compiutamente elaborata.

Del resto la sfida del libro non è facile, nonostante l’agilità con la quale lo scrittore se la cava con l’impasto narrativo. C’è bisogno di aggiungere qualcosa di più caldo, empatico ed umano ad un racconto che tende costantemente a scivolare nella semplice divulgazione. Bene dunque narrare dell’affondamento della “Viribus Unitis” nel guardatissimo porto di Pola per opera di due italiani, Paulucci e Rossetti, alla conclusione della Grande Guerra, opportuno però completare l’episodio agitando il fantasma molto umano dei sensi di colpa di uno degli incursori per aver causato la morte di centinaia di marinai: la Storia diventa tragedia, si trasferisce, strappandoci partecipazione, su quel registro della “pietà e terrore” in cui Aristotele riconosce il fine della poesia.

Qualche volta il raccordo è solo di contiguità (come nel caso del Mistero dell’uomo rana) e lascia trasparire una certa macchinosità, ma di solito l’innesto è fluido e ben equilibrato. Certo, quell’artificio della sospensione che è la magia dell’arte del racconto e che lo Spirito di un tempo, lo spumeggiante narratore puro, era così abile a padroneggiare, latita un po’ (siamo in quel contesto di “fine delle storie” su cui ha richiamato l’attenzione Lipperini?). Né basta a sostituirlo il messaggio che il libro veicola, collocato nel segno di un tragico paradosso: il “nati non foste a viver come bruti” di dantesca memoria, ovvero l’inesausto sforzo dell’Uomo di oltrepassare confini e di scoprire nuovi orizzonti, è una virtù fatta della stessa pasta della mefistofelica tentazione a diventare carnefice del proprio mondo spremendone le risorse fino all’esaurimento (basterà a dimostrarlo la riflessione elementare – e qui il libro di Spirito fa bene il suo lavoro – sul fatto che più di ogni altro fenomeno della Storia sia stata la guerra a stimolare lo sviluppo tecnico-scientifico: prima la bomba, poi le centrali nucleari).

Un principio che Spirito declina anche in chiave squisitamente personale: «Pinnamozza [vuole] forse offrire una tregua ai sensi di colpa, quelli di chi, come me, vorrebbe domare il caos e non ci riesce, e combina guai quando ci prova» (165).

Un consiglio ai lettori? Iniziare il libro dalla fine: il capitolo 6, Il punto più oscuro della terra, è, a parere di chi scrive, quello dove meglio si realizza la sinergia di tensione narrativa e spessore informativo. La difficile poetica cui Spirito intona le sue più recenti fatiche.

 

Pietro Spirito

Storie sotto il mare

Laterza, 2023

  1. 197, euro 18,00