Rattoppi poetici di Luisa Gastaldo

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Una nuova silloge dell’autrice friulana

di Roberto Dedenaro

 

Per parlare di questo nuovo libro Luisa Gastaldo, edito da Qudu, credo bisogni partire dall’inizio. Ecco la prima bella banalità che offro volentieri in punta di penna, a Luisa. Qui infatti troviamo l’introduzione di Sara Cerneaz, che ha scritto un’introduzione bellissima al testo, bellissima nel senso di utilissima per capire cosa vuole dirci la Gastaldo, nel caso comprassimo e leggessimo questo suo libro. Tutto, fra queste pagine, ha una dimensione un po’ piccina come se uno non volesse disturbare più che tanto, ma anche i passi in punta di piedi sono passi fermi, il volumetto, per altro. non ha cento pagine e l’introduzione, appunto, ne occupa si è no tre. Ma tutto sembra al suo posto, come una casa appena riordinata, bianca con degli spigoli vivi; c’è un richiamo geometrico anche nel titolo, La linea del rattoppo, si uniscono bordi lontani, con nettezza.

Non avevo notato nelle precedenti raccolte della Gastaldo una così insistita ricerca della forma, forse ero distratto, ma qui c’è qualcosa di nuovo, forse una partenza più che un punto d’arrivo di una ricerca, quella di un linguaggio proprio, personale, pur continuando il dialogo con modelli e suggestioni. La lingua è sempre colloquiale, quasi senza scosse, le sezioni del libro sono cinque di lunghezza e struttura diversa, precedute e seguite da una lirica singola, quasi premessa e conclusioni. Colpisce, visto quello che abbiamo detto poco sopra, soprattutto l’ultima, Stanze del bosco, cinque strofe di nove versi con lunghezza a decrescere fino al trisillabo centrale per poi crescere di nuovo così a sembrare cinque clessidre che sono il tempo del bosco , quello della vita e della morte che dà vita nello sfasciarsi delle piante a formare il suolo da cui nascono nuove vite; è qui che il tempo sembra non essere trascorso e tutto si potrebbe arrestare ad un’accarezzata primitività, al sogno di essere se stessi, in fondo.

Tutto a posto, dunque? No, tutto in disordine, perché una domanda che ci si fa, che mi sono fatto, è come si deve leggere questo libro, in cui i versi, quasi quotidiani, si susseguono, apparentemente senza scosse, fino al gran finale calligrammatico, infiorettati di rime, ma alcuni hanno dei titoli in grassetto altri non ne hanno affatto come stessero tutti in un poemetto – ho fatto anch’io una rima – , ma nell’indice sembrano avere il titolo del primo verso e siano ben delimitate nella loro durata: ah dolci misteri della lirica contemporanea! Ma io, comunque, questo libro l’ho letto come una sorta di poemetto, quasi un racconto di formazione, attraverso le sue sezioni, quella centrale occupata dai versi per Ba Abat, artista contemporanea, fino alle pagine finali dove spuntano persone in carne ed ossa, amici, e trovo delle liriche dedicate anche a persone che conosco, ritratti quasi pittorici, Seguo così le preziose note della Cerneaz, che indica nei versi della terza sezione la, cito, la chiave di volta del libro. I versi per Ba Abat sono fra l’altro, una riflessione sul lavoro dell’artista – in senso lato – sullo scrivere poesia che, quasi in un paragone, assomigliano al cucinare la cena, la riflessione “sublime” e il precipitare nel quotidiano vanno a braccetto, e l’apparente banalizzazione si completa cono le annotazioni di ove sia avvenuto il flusso dei pensieri, Topolò, e le minuziose operazioni di preparazione del pasto.

Diverse volte ricorre la parola bambina in queste pagine e diverse volte compare la morte, sembra esserci qualcosa di pascoliano, nella cura delle forme, nell’ambientazione famigliare, nel contrasto, appunto, fra vitalità e i suoi contrari e alla fine in una certa stupefatta arguzia che ha disseminato di rime la scrittura di Gastaldo. Poi c’è la natura più il bosco e i suoi animali, che i filari ordinati delle culture, in linea, probabilmente, con una storia generazionale, la ricerca, a volte affannosa, di un’autenticità, come i lupi che non invidiano l’esistenza sicura dei cani: e con loro io preferisco/ le tane nel bosco/ i rumori del vento/ la caccia col mio vecchio branco.// E c’è persino spazio per il blues elettrico dei cari vecchi Cream, slowhand Eric Clapton che suona Sunshine of your love, immaginiamo,:…bello/ questo pezzo: piace anche ad un orecchio/ poco avezzo e la Slovenia, sembra quasi California.

La Bambina che ha intuito/ nel libro/ un altrove dove tentare/di consistere o resistere e legge/ con appassionata concentrazione./ La Madre/ che lacera il libro con violenza./, sono alcuni dei versi vicini alla conclusione della sezione terza de La linea del rattoppo, che forse riescono a restituire, dopo i Cream, qualcosa dell’atmosfera del libro, l’arte, la scrittura assumono una funzione centrale, a volte salvifica, come nelle fiabe, sono fate che appaiono per non lasciarci più e ci accompagnano nel nostro diventare adulti, e poter andare nel bosco in compagnia dei lupi. Insomma non so se sia riuscito a dire, almeno in parte, la complessità e la ricchezza, di temi e di momenti che questo libro contiene, dal punto di vista dei contenuti ma anche da quello della forma, una scrittura che dà l’impressione di una ricerca non ancora pienamente conclusa che potrebbe darci altri frutti, domani. Per tutti questi motivi, come direbbe Montale, come fai a non credere Luisa Gastaldo sorella?

 

Riquadro:

 

Luisa Gastaldo è nata a Tarcento e vive a Buja. Con il gruppo di scrittura “Anna Achmàtova” ha pubblicato racconti e poesie nei libri collettanei a cura di Marina Giovannelli Sepegrepetipi. La lingua dell’origine fra parola e afasia, Kappa Vu, Udine, 2009 e Fiabesca. Storie di donnole, galline, briganti e regine rivisitate, Kappa Vu, Udine, 2012. Presso lo stesso editore ha pubblicato le raccolte di poesia La culla sospesa, 2011 e Dalla tua voce, 2013.

Ha curato con Valeria Bertesina la mostra itinerante e l’antologia-catalogo Luciano Morandini: lo sguardo e la ragione. Mostra internazionale di libri d’artista, Ellerani Editore, 2012.

Svolge attività di educazione ambientale nelle scuole e nel suo “Orto del Tasso barbasso”, dove organizza annualmente gli incontri Orto-grafie. Poetiche tra le aromatiche.

 

 

 

Luisa Gastaldo

La linea del rattoppo

Qudu edizioni, Bologna 2020

  1. 94, euro 10,00