Riscrittura di Brassens

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di Giovanni Tesio*

 

Brassens è Brassens, non ha nome, il suo cognome è nome. Brassens nel suo cognome è tutto, tutto il mondo che si contiene in lui: un’icona, come si dice; una presenza che non tramonta, e se si può parlare di classico per un genere come quello da lui praticato, ecco, un classico. Anche se, quando si dice “genere”, già viene limitata la portata di qualcosa che scavalca le etichette e che s’impone come opera di poesia tout court, senza tanti pendagli e categorie di corta ragione.

Detto questo, rimane da dire l’essenziale di un libro ricco e attraente, curioso e intelligente, affettuoso e plurimo: Réécrire Brassens?, pubblicato dalle Presses Universitaires de Provence. Volume plurimo perché frutto di tanti elementi che s’intrecciano facendo sistema. Intanto l’autrice del saggio, che è Perle Abbrugiati, italianista esimia, capace di studi tanto sodi quanto profondi (su Calvino per tutti). E poi Piero d’Ostra, l’autore di un’opera di appropriazione di Brassens che ha del prodigioso. Infine commentatrice e autore congiunti in un cd di canzoni arrangiate e cantate in jazz, accompagnate dalla chitarra virtuosa ed empatica di Cyril Achard.

La voce gentile dell’autrice – che accarezza i versi del padre, il poeta Piero d’Ostra, nominato in grazia della sua origine marchigiana, il quale “riscrive” e dunque non semplicemente “traduce” Brassens. Voce simpatetica ma non patetica – quella di Perle Abbrugiati – che questo padre ritrova e asseconda in musica, dopo aver commentato dettagliatamente per ogni canzone sia l’opera di Brassens che la versione italiana di Piero d’Ostra.

Più che un canto, una sorta di riscrittura vocale, che mira a non forzare, e che se mai si tiene un po’ in disparte, anche se con sicura partecipazione, con contenuto fuoco emotivo. Ed è altrettanto beninteso che non manca qui l’esercizio critico, che soprattutto si mostra nelle pagine interpretative che corredano i testi divisi nelle varie sezioni, ognuna delle quali segnala un dato emergente, una predilezione manifesta, un’indicazione di lettura, un’emergenza tematica.

E dunque i testi di Piero d’Ostra riuniti da Perle Abbrugiati (con testi di Brassens a fronte). Il titolo è interrogativo, ma più che opportuno sarebbe da togliere il punto di domanda perché l’asseverazione è abbondantemente confermata dalla comparazione. Piero d’Ostra – questa la sua riuscita scommessa – ri-scrive Brassens, lo acclimata in altra lingua (in lingua italiana), ma soprattutto lo acclimata in altra misura, quantunque poi ne mantenga i parallelismi rimici e ritmici, ne fa una creazione che è ben sua, pur mantenendo nei confronti del testo un atteggiamento che consiste giustappunto nel tradimento solo apparente, e di fatto conforme a una misura prepotentemente e segretamente rispettosa. Una specie di paradosso, che sembra forzare la logica delle cose mentre invece semplicemente le svela.

Questo di Piero d’Ostra non è soltanto tradurre, trasportando o trasferendo a partire da una subalternità di fatto; no, questo di Piero d’Ostra è un ri-fare, un ri-creare, un mettersi alla prova di un possesso pieno, che non è “di servizio”, ma di parità.

Brassens traduce la sua “visione del mondo” in storie a volte paradossali a volte caricaturali, in cui sa cogliere i punti di stortura e di rottura, i vuoti o le devianze di un’esistenza piagata, le rifrazioni di una deformante convessità, che sta come il gioco degli specchi in una fiera di paese. Certo è che la “malinconia” mi pare sia una patina depositata su tutti i testi, anche i più maliziosi e ammiccanti e ludicamente concepiti per satira e sedizione. Ma Piero d’Ostra lo bracca e lo piega.

Un mondo in cui il rovescio del conforme (di ogni conformismo) diventa la cifra profonda, capace di indurre allo scatto del clic interpretativo. Un Brassens-mondo che molto ha influito anche su tanti cantautori italiani, da De André a Farassino. E che qui – in questo libro intelligentemente amoroso – si mostra in tutta la sua complessità.

 

*già ordinario di Letteratura italiana

all’Università del Piemonte orientale
 

 

Perle Abbrugiati

Réécrire Brassens?

46 canzoni di Brassens

tradotte in italiano da Piero d’Ostra

con commento analitico in francese

di Perle Abbrugiati e CD

di dieci canzoni in italiano.

PUP, Aix-en-Provence 2021

  1. 406, euro 28,00