Storie brevi di effervescenti fantasie

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di Walter Chiereghin

Fresco in generale, ma anche fresco di stampa, per i tipi di Battello stampatore, Potrei avere l’orticaria – racconti a voce alta di Annalisa Perini esibisce in poco più di cento pagine ventiquattro storie brevi, in molti casi brevissime, di folgorante dinamicità.

Il volume è diviso in due parti, delle quali la seconda è più distintamente riconducibile a un genere, il noir, chiaramente identificato, mentre la prima esplora un più indeterminato spazio creativo mediante brevi o brevissimi testi il più delle volte consonanti – ma solo in apparenza – con la comunicazione contemporanea, accartocciata attorno ai requisiti di brevità che sono richiesti dalla scrittura per la rete, da SMS e tweet, da tutto quanto insomma ci distoglie dall’agio di una lettura distesa, che dia ragione di antefatti, ambiti culturali, paesaggi, psicologie anche complesse dei personaggi e quant’altro concorre al confezionamento di un prodotto narrativo di agevole fruibilità.

La prosa della Perini sembra piegarsi alle esigenze di sintesi di cui si è detto, in particolare nelle brevi storie narrate nella prima parte del libro, ma lo fa per mezzo di una scrittura smaliziata, creando suggestioni che erompono improvvise nella lettura, tra la messa in scena di personaggi cui la brevità della narrazione non consente nemmeno il minimo conforto di un nome proprio, relegati come sono all’interno dell’anonimato di pronomi personali, a meno che non si tratti di animali anziché persone, come ad esempio il gatto Tobia dell’omonimo racconto. In qualche caso, come nella breve novella Il bacio, viene affidato all’agnizione finale l’effetto sorpresa procrastinato fino alle ultime righe del testo, ma nella generalità dei casi l’imprevedibile e il sorprendente si annidano all’interno dei brevi componimenti, per ambientazioni, caratteri e situazioni che spesso esondano nel surreale.

Nel suo procedere a zig-zag tra registri narrativi così diversi, com’è tra i racconti della prima e quelli della seconda parte del volume, affidati tutti e tre, questi ultimi, a un dialogo tra i medesimi due personaggi inquirenti, Elena e Alberto, l’autrice mette a frutto una sua variegata esperienza della scrittura che si esercita in una pluralità di attività esercitate soprattutto mediante la studiata architettura dei suoi testi, com’è attestato dal breve profilo biografico pubblicato nel risvolto di copertina. Grazie ad esso, veniamo informati che Annalisa Perini, laureata in Storia, è «giornalista pubblicista e autrice di narrativa», ma che ha anche «lavorato come sceneggiatore-dialoghista per emittenti televisive nazionali» e inoltre che «si occupa di scrittura creativa, di genere, di consumo, biografica e di critica teatrale e letteraria». Si rende esplicito anche nei testi del volumetto in esame questo suo accentuato interesse per la scrittura, per esempio nella pagina e poco più di Punteggiature, dedicata a una disamina, tra il serio e l’ironico, degli strumenti per meglio organizzare una frase o un intero libro.

Nel «piccolo ma curioso laboratorio» della Perini, come lo definisce nella prefazione Elvio Guagnini, si può trovare, se non di tutto, certamente una gran quantità di modalità espressive, al punto di dubitare, per la brevità del fraseggio, se quanto abbiamo sotto gli occhi sia scrittura in prosa oppure in versi, come constata l’illustre prefatore, discorrendo del brano Condizionale, che fornisce tra l’altro l’inciso «potrei avere l’orticaria», eponimo del volume, recante alla fine un richiamo all’ambiguità tra il maschile e il femminile della parola condizionale, con un’inversione di senso che ricorda molti momenti della poesia contemporanea, per esempio in quella di Patrizia Cavalli.

Insomma, un libro da consigliare a lettori poco inclini alla distrazione durante la lettura, per coglierne appieno il significato sotto le mentite spoglie di un minimalismo che non c’è in effetti nei testi, ove si intenda metterli al riparo dell’esigenza di rileggere almeno una volta molte delle pagine del libro, come è capitato più volte a chi scrive.

 

 

 

Annalisa Perini

Potrei avere l’orticaria

Racconti a voce alta

Prefazione di Elio Guagnini

Battello stampatore, Trieste 2019

  1. 112, euro 12,00