Storie dal meridione

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di Marina Torossi Tevini

 

Il sapore  dell’avventura, l’ultimo libro di Giovanna Mozzillo, scrittrice e pubblicista partenopea già autrice di molti romanzi come Recita napoletana, Lavina e l’angelo custode, Quell’antico amoreLa vita come un gioco, La signorina e l’amore, Il canto del castrato, per la maggior parte editi da Avagliano, collaboratrice del Corriere del Mezzogiorno e della rivista Leggendaria, è composito e ricco.

Incentrato sui temi dell’amore e della morte, declinati in tutte le possibili valenze ed espressi con una sensualità che nasce dall’ambiente meridionale ricco di colori e profumi, si snoda attraverso un romanzo breve che narra a due voci la storia di un tradimento, vissuto peraltro con notevole leggerezza e con un sotterraneo desiderio di gustare tutti i possibili piaceri della vita, e attraverso dodici racconti.

Il tema del romanzo, che fa quasi pensare a Boccaccio nella sua sbrigliata gioia di vivere al di sopra e al di là del male e dall’inevitabile sofferenza che l’esistenza comporta, si coniuga in diverse scene e vicende con ambientazioni che trasportano il lettore da un lato all’altro della penisola.

I protagonisti, entrambi intellettuali raffinati, creano un rapporto intriso di profonda sensualità e di intensa comprensione intellettuale. L’analisi psicologica raffinata, da sempre il punto forte dell’autrice ci fa cogliere ogni stato d’animo, ogni sfumatura, ogni contraddizione dei personaggi.

È particolarmente originale la voce in contraltare della madre che si fa portatrice di valori ancora più spregiudicati di quelli della figlia, uniti peraltro a una buona dose di saggezza. È in qualche modo la dimostrazione che la vecchiaia, anziché fossilizzarsi in valori cristallizzati, è elastica e saggia e capace di comprendere grazie all’esperienza che una vita comporta.

Se il romanzo è vario e intrigante a mio parere delle vere e proprie chicche si trovano in molti dei racconti,  genere diverso, che richiede, per la sua brevità, una grande capacità di sintesi. È proprio in questi racconti che si esplica la grande abilità di narrare della Mozzillo, che riesce a trasmettere, in poche pagine, grandi emozioni al lettore.

Succede in Vito, il cugino siciliano, uno dei racconti incentrati sul tema degli amori adolescenziali e di un’infanzia vissuta all’insegna del calore umano, dove peraltro il tema dell’amore si coniuga con quello della morte e pervade il testo senza togliere nulla alla sensuale piacevolezza dell’esistere.

Oppure ne Il sangue e il castello, un originale testo teatrale, dove gli attori narrano due storie incrociate, con spunti tratti  da Danubio di Magris e da uno scritto della Yourcenar. Qui il tema della morte si coniuga con quello dei pregiudizi sociali, tema caro all’autrice che lo riprende anche in altri testi, come nel racconto Tutta sbagliata.

Vorrei chiudere con Tu e io, che narra la storia di un amore tra la protagonista e un gatto, un bellissimo gatto persiano, in apparenza forte e robusto, ma in realtà insidiato da una grave malattia e per questo rifiutato dai suoi precedenti padroni. Il rapporto è breve (non dura neanche due anni)  eppure «intenso, inquietante, appassionato. Quindi indimenticabile». «Ci siamo fronteggiati, scontrati, riappacificati e soprattutto ci siamo guardati. Guardati negli occhi». «C’era nei tuoi occhi tutto il mistero dell’universo, ipnotizzavano i tuoi occhi. Per questo non riuscivo a smettere di fissarli».

La protagonista teme la reazione del gatto alle cure che gli deve necessariamente somministrare per alleviare la sua malattia, ma il gatto capisce e rende tutto più facile. «Capì  che cercavo di aiutarlo e allora rimase immobile, girò il capo verso di me e mi guardo con gli occhi di amante». «Sul divano la sera ricambiavi le mie carezze passandomi la zampa sulle braccia, sulle gambe, sulle guance, si anche sulle guance, ma sapevo di non aver nulla da temere perché le unghie le rinfoderavi e il contatto era delicato morbido, tenero, pura voluttà».

Il rapporto che si crea tra i due esseri è intenso profondo e rimane come ricchezza nell’animo anche dopo l’inevitabile  morte della straordinaria e sventurata bestiola.

 

 

Giovanna Mozzillo

Il sapore dell’avventura

e… dodici racconti ideati

e scritti «senza autocensure»

Di Mauro editore, Sorrento 2022

  1. 283, euro 18,00