Sull’onda della metafora

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di Enzo Santese

 

La raccolta di Marino Maurel Nuotando in questo mare. Esercizi di poesia, pubblicata nelle edizioni “Il Mandracchio” per conto della Comunità degli Italiani di Isola, consente all’autore di affidare ai ritmi della poesia il senso della sua appartenenza al suo luogo di nascita, Pirano.

L’esistenza è spesso un mare percorso da correnti discontinue e talora sorprendentemente nuove, che con forza rapinosa catturano l’essenza dei nostri sogni e alimentano i motivi delle nostre paure. La scrittura è un modo per “comporre” una sorta di diario di bordo in cui le note si susseguono in un saliscendi di umori che toccano stati d’animo diversi.

Nello spazio della poesia, negli interstizi del pensare Marino Maurel innesta il suo rapporto con le porzioni più minuscole del vissuto, là dove covano sentimenti forti e tensioni semplici, quelle che danno vita al suo brulicante mondo interiore. Anche se il sottotitolo può lasciar credere a un progetto di scrittura teso anche a sperimentazioni linguistiche, l’opera di questo autore si colloca senza dubbio su quel crinale espressivo che da una parte guarda alla propria volontà di liberare la foga del sentimento disseminato nei versi con differenti temperature secondo il momento e la fonte generatrice, dall’altra sceglie alcuni punti fermi del suo itinerario esistenziale per un colloquio che viaggia dalla dimensione lirica a quella più propriamente descrittiva. Nel percorso di scrittura appaiono eventi del passato che tornano a precisare i loro contorni fisionomici, situazioni che hanno inciso la carne viva della personalità, in una libertà del dire che è sostanzialmente immediatezza tra il sentimento e la parola. La riflessione di Maurel si struttura in complesse stratificazioni di immagini, simboli adatti a rendere nella dinamica del comporre la mole di entusiasmi e sofferenze, illusioni e sconfitte, speranze e delusioni insite nel tragitto del vissuto.

Talora il verso si modula e si conforma all’esigenza di rappresentare il concetto di perdita, origine e causa di un dolore sottile affidato alla vibrazione di una sola parola. E la sofferenza è innesco per una solitudine capace di far risuonare nel silenzio le pulsazioni di affetti che rimangono come una sorta di colonna sonora per una quotidianità fatta anche di ipocrisie, compensate peraltro dalla verità e autenticità della poesia. Questa ha nella semplicità del tratto espressivo la sua peculiarità primaria, senza indugio sul compiacimento retorico, anche se in numerosi testi la metafora sgorga spontanea nella riflessione affidata ai ritmi della composizione solitamente breve. Una visione inquieta sui tempi odierni dà forza all’ansia del vivere, in un’indole che, pur sensibile alla bellezza e alla felicità del reale, privilegia spesso il tono elegiaco, che nasce da una malinconia apparentemente irrisolvibile. La sua vena naturalistica declina atmosfere le più varie, la primavera, giorno di pioggia, giornata ventosa, autunno, ma è il rilievo malinconico che dà corpo a un’ispirazione protesa a cogliere e ingigantire nella realtà del chiaroscuro quotidiano le ombre.

L’autore mostra peraltro di saper apprezzare i momenti di intensa gioia vitalistica, come in Raccoglierai: «Cerchiamoci un posto sicuro / e cantiamo allegre canzoni / tra l’erba ondeggiante, cantiamo la felicità, tra gemme scoppianti di vita». E il movimento continuo verso approdi di felicità è per Maurel efficace antidoto contro gli assalti dell’inquietudine.

Nelle tre sezioni della raccolta, Immagini, Sensazioni, Sentimenti, l’autore registra l’esito della sua ricognizione sulla realtà circostante, ma soprattutto si produce in un’interrogazione intima e profonda sul senso di contraddittorietà dell’esistenza. Il suo è per certi aspetti un viaggio interiore lungo itinerari punteggiati da un universo naturalistico che la lente d’ingrandimento dell’affetto trasforma in combustibile per uno sforzo di rinascita personale.

 

Marino Maurel

Nuotando in questo mare

Esercizi di poesia

Il Mandracchio, Isola 2020

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