Tre corti nel mare…metraggio

di Stefano Crisafulli

 

È arrivata l’estate e al Giardino pubblico, da sabato 1/7 a sabato 8/7, è arrivato anche lo ShorTS International Film Festival, ovvero il festival cinematografico dei corti (che una volta si chiamava Maremetraggio, ora titolo della sezione più importante). Una cinquantina quelli in concorso, provenienti da molti paesi del mondo, più alcune sezioni dedicate a corti italiani, ecologici, per bambini e ragazzi, oltre a un focus sulla Grecia e sul regista Adriano Valerio (quest’ultimo presso il Teatro Miela). Sono stati distribuiti premi a Stefano Savona (Cinema del Presente), a Massimiliano Caiazzo (Prospettiva 2023) e a Fabrizio Gifuni (Interprete del Presente). Ma soprattutto il pubblico ha potuto assistere (gratuitamente) a una selezione variegata e composita di cortometraggi, brevi o brevissimi, geniali o scombiccherati, fantasiosi o ben radicati nella realtà. A vincere la 24esima edizione del festival è stato il corto del giovane regista curdo Ramazan Kiliç, Serpetatiyen neqewimi.

In quest’articolo, per forza di cose, faremo una selezione della selezione, ovvero segnaleremo solo ciò che, a parer nostro, emerge dal mare magnum delle immagini viste nel corso della settimana (anche perché non è stato possibile vedere tutto). E, fra le onde, vi sono sicuramente tre cortometraggi che risaltano più degli altri: il francese La course de Phaéton di Aurélie Filain, il giordano Our males and females di Ahmad Alyasser, vincitore ex aequo del premio del pubblico assieme all’afgano Rang e zard di Elham Ehsas. Tutti e tre hanno la caratteristica di toccare delle corde molto delicate dell’attualità con uno sguardo mai banale, puntando l’attenzione su nodi irrisolti e contraddizioni culturali dei rispettivi paesi.

Partiamo dal primo, La course de Phaéton, della regista francese Aurélie Filain: la storia è quella di un ragazzo della banlieue di Saint-Denis (La Reunion) che vive in una situazione di degrado sociale, sbalestrato fra esempi non proprio educativi (il padre, minacciato dai boss della zona a causa di un debito), gang di coetanei e poliziotti razzisti. Quando il protagonista si mette ad inseguire il cane, scappato di casa, con la bicicletta che il padre gli ha detto di tenere in custodia, accadono degli eventi che lo porteranno verso una deriva non voluta. Il corto è del 2022, ma non possono non venire in mente le recenti rivolte in Francia.

Our males and females di Ahmad Alyaseer è ambientato in un paese arabo, nel quale le persone transessuali non solo hanno una vita impossibile, ma neppure da morte possono avere tregua, come dimostra il rifiuto da parte delle figure religiose di occuparsi del corpo di fronte ai genitori disperati.

Rang e Zard di Elham Ehsas, racconta della gravissima situazione delle donne in Afghanistan, dopo che il paese è stato riconquistato dai talebani, e lo fa in modo, per quanto possibile, leggero e poetico. Una donna afgana entra in un negozio di chador e chiede al giovane commesso di provare dei burqa, quelle vesti femminili che coprono totalmente viso e corpo. Il commesso, già rimproverato dal proprietario perché sorpreso a suonare musica proibita, serve con premura la cliente, che ad un certo punto danza davanti allo specchio. Viene interrotta dal ragazzo che le porta un burqa della sua misura e lei lo indossa. Cancellando così la propria identità e la propria libertà.

 

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Manifesto del ShorTS

International Film Festival