UN RECITAL E UNA COMMEDIA NOIR

| | |

di Liliana Bamboschek

 

È tornata nella stagione di prosa al teatro dei Salesiani (19-20 dicembre) dopo il successo dell’anno scorso l’attrice Michela Vitali, accompagnata al pianoforte da Carlo Moser, nel recital Trieste ‘ssai morbin e un fià de malinconia. Uno spettacolo all’insegna della triestinità autentica che si avvicina al cabaret di una volta mettendo in scena un’attrice dalla forte personalità che recita, canta e sa coinvolgere il pubblico. Ma anche il pianista non è da meno dato che si tratta non solo di un brillante musicista ma anche di un uomo di teatro come Carlo Moser che, all’occorrenza, sa dare con brio il cambio alla protagonista. Il pezzo forte sono le canzoni, cantate e recitate con arte, scelte dal repertorio popolare triestino, a cominciare da Teresuta, celebre parodia enologica sulle note romantiche di Come pioveva. Poi le canzoni che hanno immortalato il tram e le sue disavventure, da quello di Opicina a quello di San Sabba. Ma non mancano i brani melodici come ad esempio la poco nota ma bellissima Serenata di Carniel. Fra i testi compare un po’ di tutto, dai monologhi veri e propri ai versi satirici di Giovanni Cossutta (Funerai alegri) alle gustose macchiette di Iole Silvani e alle scenette che hanno come protagoniste ora le “segnorine” ora le classiche “venderigole” di piazza Ponterosso o Santa Maria del Guato. Questi personaggi tipicamente nostrani sono i pezzi forti di Michela Vitali che sa interpretarli con grinta ed efficacia, in alcuni casi anche avvalendosi del supporto di due attori consumati quali Paolo Massaria e Giorgio Fortuna.

Nel complesso uno spettacolo vario e vivace, apprezzato dal pubblico e con una formula che potrà avere ulteriori sviluppi in futuro.

 

Al teatro dei Salesiani la stagione riprende con la Compagnia P.A.T. Teatro nella commedia dialettale Un ospite… de tropo di Gerry e Lorenzo Braida (9-24 gennaio). È un giallo o almeno ha tutta l’apparenza di esserlo fin dal principio con situazioni alla Hitchcock che ricordano in particolare film come il famoso La congiura degli innocenti. Qui non si tratta però di umorismo inglese ma piuttosto di comicità tipicamente nostrana. In un appartamento che rimane libero per una settimana perché la proprietaria è in vacanza s’insediano di nascosto i suoi due figli (Lorenzo Braida e Sara Botterini) all’insaputa uno dell’altra, con l’intenzione di passare delle piacevoli giornate coi rispettivi fidanzati (Raffaella Sauro e Manuel Barzelatto) ma nella camera da letto si scopre niente meno che… il cadavere di uno sconosciuto. Tutto il meccanismo di questa commedia degli equivoci è imperniato sulla macabra scoperta e sui tentativi maldestri dei quattro giovani per sbarazzarsi dell’incomodo inquilino; i qui pro quo si succedono a getto continuo e la tensione sale sempre più anche per gli interventi di una vicina impicciona e per l’arrivo inaspettato di un idraulico che deve riparare il bagno.

La trama appare ben congegnata e l’azione acquista via via un crescendo comico mantenendo sempre ritmi scattanti fino al finale a sorpresa. Gli attori, con la dinamica regia di Lorenzo Braida, entrano con disinvoltura nelle rispettive parti, anche in quelle minori in cui agiscono Franco Moro, Beatrice Angelica, Fabiana Pecchiari, Diego Puissa e Igor Gherlani.

Pubblico coinvolto e divertito.