UNA CAPITALE PER IL CAFFÈ

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Al Salone degli Incanti la mostra “Il gusto di una città”

 

di Corrado Premuda

 

Se si volesse riassumere in un solo oggetto tutta la storia di Trieste probabilmente non si sbaglierebbe scegliendo una tazzina di caffè fumante. Nella scura bevanda sono racchiuse molte delle peculiarità della città giuliana e forse anche una traccia per definirne la complessa identità. Il caffè rappresenta l’esotico, il frutto del commercio, il lungo viaggio via mare, e allo stesso tempo è il risultato di una lavorazione nostrana, un gusto molto italiano. Ed è anche il modo di fruire questa bevanda, il bar e la socialità, la discussione pubblica e la riflessione privata. Una frase di Fulvio Tomizza ben descrive il rapporto tra la città e i caffè: “I triestini, un riuscito amalgama di anima nordica e di temperamento mediterraneo, e perciò gente notoriamente gelosa della propria intimità ma incapace di starsene a lungo sola, disponevano di tanti Caffè e tuttora ne possiedono in misura cospicua rispetto alle altre città italiane.” Non serve sottolineare come anche la letteratura, campo in cui il nome di Trieste brilla oggi come ieri a livello internazionale, sia strettamente legata ai locali che servono questa bevanda, luogo privilegiato per scrittori e intellettuali.

Una mostra multimediale racconta tutto questo, fino a novembre, al Salone degli Incanti, ovvero l’ex Pescheria sulle rive di Trieste. “Il gusto di una città. Trieste capitale del caffè” è un’appendice dell’Expo di Milano e del Cluster Caffè voluta e sostenuta da Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Trieste, Camera di Commercio di Trieste, Trieste Coffee Cluster e Illycaffè.

Un percorso interattivo fatto di immagini, box multimediali, estratti da film, una selezione di libri, incontri e concerti anima la mostra e raccontano lo sviluppo nel corso dei secoli di questa bevanda così presente nella nostra vita di tutti i giorni. Un occhio di particolare attenzione è dedicato alla storia del caffè a Trieste dove l’imprenditoria e la cultura hanno entrambe contribuito a radicare la passione per la tazzina e a dare alla città un ruolo centrale per la produzione e il commercio di questo prodotto.

Il pezzo forte dell’esposizione sono le grandi foto di Sebastiao Salgado realizzate nell’arco di dodici anni per conto di Illycaffè: sospese in alto, sopra i visitatori, le immagini parlano delle lontane terre in cui la pianta del caffè è coltivata e delle persone che quotidianamente lavorano intorno a questo prodotto. Le fotografie, scattate in dieci paesi diversi sparsi in tutto il mondo e consegnate allo spettatore in grandi pannelli in bianco e nero, mostrano il radicato interesse del fotografo brasiliano per temi come i diritti dei lavoratori, la povertà, i problemi nei paesi in via di sviluppo. Vedere i luoghi da cui provengono i chicchi e i volti di chi li coltiva permette a tutti di compiere il viaggio che porta quell’inconfondibile gusto nelle nostre tazzine.

Ma il percorso non si esaurisce al Salone degli Incanti. Una passeggiata reale in dodici tappe e un giro virtuale sul sito www.triestecoffeexhibit.com portano i visitatori a spasso tra le sedi istituzionali e i locali storici legati al caffè più significativi di Trieste che esibisce così il suo patrimonio culturale unico in questo campo.

Al termine di ogni viaggio, un grande bar al centro della mostra permette di rifocillarsi e di degustare diverse preparazioni a base di caffè.